Dopo essere stato tirato in ballo molte volte, dice la sua il detective Denti, che molti hanno indicato come quello ingaggiato da Ilary Blasi per seguire Francesco Totti. Le sue parole smentiscono il “pupone” ma anche…
L’ultima volta che è stato tirato in ballo non più tardi di ieri, durante l’intervista di Roberto D’Agostino a Domenica In. Il numero uno di Dagospia, il sito che per primo ha lanciato la bomba su Totti e Ilary, aveva raccontato, nel suo lungo discorso, anche del presunto investigatore assunto da Ilary Blasi. Ma già Francesco Totti ne aveva parlato nell’intervista rilasciata al Corriere.
“Persone a lei vicinissime mi ha hanno messo le cimici in macchina, e il GPS per sapere dove andavo; quando bastava che me lo chiedesse. Altre persone si sono appostate sotto casa” aveva detto Francesco, scatenando un putiferio con la Federpol, la Federazione italiana degli istituti privati per le investigazioni. Ora però, a parlare è stato proprio l’uomo tirato in ballo da molti, il detective Denti che nella sua intervista all’AdnKronos di fatto smentisce Totti.
“Sono 25 anni che faccio questo lavoro, sono un professionista e anche se fossi io l’investigatore incaricato da Ilary Blasi, non posso rivelare nulla dei miei clienti, per una questione di segreto professionale. Tuttavia posso dire che faccio fatica a pensare che Francesco Totti possa essersi accorto di un mio collega che piazzava microspie, primo perché sono illegali, secondo perché sarebbe proprio un incapace a farsi scoprire“.
Poi spiega: “Il localizzatore, al contrario, può essere utilizzato come ausilio ai fini investigativi esclusivamente, come prevede la legge, da un professionista incaricato con mandato“. E’ quanto ha rivelato all’Adnkronos Ezio Denti, il detective che, secondo quanto riportato da Dagospia, sarebbe stato incaricato da Ilary Blasi “di seguire l’ex capitano giallorosso“.
“Mi sembra strano che un investigatore capace si faccia scoprire mentre posiziona le microspie: sarebbe un investigatore di bassissimo livello e di certo il mio studio non è di bassissimo livello. Un investigatore che ha avuto un incarico di questo tipo, non può essere che di alto livello e mi sorprende che abbia messo delle cimici in macchina facendosi oltretutto scoprire“, sottolinea.
“Per il resto l’investigatore può localizzare i veicoli, iniziare una attività di accertamento anche sulla presunta amante del soggetto che si sta controllando, ed è il caso dei colleghi appostati sotto casa dell’altra donna. E’ previsto, la legge lo concede. Le cimici no, quelle non sono mai autorizzate“.
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