Sfida nella sfida. Quella della coalizione di centrodestra, contro la coalizione di centrosinistra, ma anche quella di nomi noti che rischiano di restare fuori dal Parlamento. Rischio più forte dopo la riduzione dei seggi. A Roma 873 mila persone per il Senato della repubblica dovranno scegliere tra l’avvocato Giulia Bongiorno, in quota Lega, ed Andrea Catarci (Sinistra Civica Ecologista). “Punterò a ribaltare i pronostici della vigilia”. Così Catarci in esclusiva a Free.it.
Attuale Assessore alla partecipazione della città di Roma ed alla città dei 15 minuti. Nominato, non eletto, da Roberto Gualtieri nella sua Giunta, nata poco meno di 12 mesi fa. Andrea Catarci è anche il candidato del centrosinistra per il Senato nel collegio uninominale di Roma 3. Un’area che comprende ben 4 Municipi della Capitale, vale a dire un bacino che conta 873 mila persone.
Nello stesso collegio il centrodestra “ha schierato” un nome di rango nazionale: la Senatrice Giulia Bongiorno, che i pronostici della vigilia danno per vincente. Motivi? Il centrodestra è largamente avanti nei sondaggi, ed è stato “scaltro e compatto al momento della composizione delle liste. Ma come si dice in questi casi? Io punto a sovvertire i pronostici”. Lo ha detto ai microfoni di Free.it. lo stesso Andrea Catarci, a pochi giorni dal voto.
Catarci, l’attende una sfida di quelle importanti. Molti sostengono che l’esito sia scontato. Più preoccupato o più fiducioso per il 25 settembre?
“Preoccupato no, perchè faro’ e ho fatto tutto quello che era in mio potere. Certo l’avversario è di rango nazionale. Io però sono convinto di aver svolto una campagna elettorale all’insegna dei contenuti e della conoscenza del territorio. Giulia Bongiorno parla di riforma della giustizia. D’altro canto io non ho difeso nè Andreotti, nè Berlusconi. Il mio è un nome meno noto…”
Quindi lei dà per scontato il netto vantaggio del centrodestra e della Bongiorno?
“In quel collegio i favori sono sempre andati ai partiti di destra, e ad oggi i sondaggi dicono che il centrodestra abbia il vento in poppa. Ecco, io, come tutti i candidati che fanno parte della mia coalizione, punto a far soffiare quel vento in un’altra direzione. Perchè Giorgia Meloni, che in questo momento con FDI traina la sua coalizione, intercetterà di certo la disaffezione dell’elettore, ma non vorrei si scegliesse la brace anzichè la padella. La verità la conosceremo soltanto il di settembre. certo il centrodestra in mezz’ora ha messo insieme un’alleanza proiettata alla vittoria, e il campo largo non è stato sufficientemente scaltro. Ma mai dire mai.”
Essendo lei un assessore di Roma Capitale, nonostante la sfida sia di quelle più complicate per vincere, crede di lanciarsi col paracadute?
“No, assolutamente no. Si era liberata una casella, una possibilità importante e Sinistra Italiana ed Europa Verde hanno fatto il mio nome. Ovviamente la scelta di candidarmi è stata condivisa anche dal sindaco Gualtieri. Se dovessi entrare in Senato, dovrei lasciare il mio ruolo da assessore. Viceversa, tornerei o meglio proseguirei, nel mio percorso più convinco che mai. La forza della mia campagna elettorale sta tutta nell’aver scelto di restare aderente al mio percorso politico. Ho sempre messo in cima a tutto l’attenzione ai territori. Ora mi chiedo, Giulia Bongiorno è andata di persona nei quartieri che dovranno scegliere eventualmente il suo nome? Io ho chiesto, ma non l’hanno mai vista. Un parlamentare non deve mai dimenticarsi da dove arrivano i suoi voiti.”
Buona parte della campagna elettorale del centrosinistra si è basata su questa considerazione: se Meloni-Salvini e e Berlusconi vincessero, l’Italia correrebbe dei pericoli. E’ d’accordo? E quali sono per lei i pericoli che correrebbe il Paese?
“Ambiente, diritti sociali, diritti civili. Eccoli i temi sui quali l’Italia rischia un salto importante all’indietro. Ecco perchè ho basato la mia campagna elettorale sulla “questione sociale”. Il caro bollette creerà sta già creando una pericolosa escalation, perchè non tutti ce la fanno a pagare. Il reddito di cittadinanza va migliorato non cancellato, perchè le persone a rischio povertà aumenteranno di numero. Giovani e donne dopo la pandemia, con la precarietà di lavoro che c’è, sono le fasce da attenzionare maggiormente. Ansia e depressione, durante la pandemia sono diventati fenomeni quasi generalizzati. Il nostro dovere è occuparci di questo. Come anche di proposte concrete che riguardano l’ambiente. Non a favore del nucleare ovviamente!”
Quindi per lei è un bene che Calenda non faccia parte della coalizione, considerate le sue proposte sul ripristino immediato delle centrali nucleari?
“Invece lo avrei voluto dentro, ma nell’ottica della critica e del confronto. Ci avrei discusso volentieri…”
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