La guerra in Ucraina vive di continui cambiamenti, ma Zelensky è certo e avverte Vladimir Putin: cosa sta accadendo e qual è la novità.
Il conflitto in Ucraina non si ferma e dopo diversi mesi la battaglia è ancora in essere. Da un lato le milizie di Kiev, dall’altro quelle della Russia guidata da Putin. La situazione è in continuo divenire e adesso per Zelensky è tempo di lanciare un segnale, ma c’è chi evidenza comunque un qualcosa da prendere con le dovute precauzioni.
Nonostante i nuovi risultati sul fronte, Joe Biden cerca di riportare tutto nei ranghi. Il presidente statunitense ha rilasciato una intervista al programma 60 Minutes che va in onda su Cbs. “L’Ucraina sta ottenendo dei successi guadagnando terreno in diverse aree, ma non sta ancora vincendo la guerra con la Russia. Sono vergognosi gli attacchi agli ospedali e alle scuole: è oltraggioso”, ha affermato il capo politico di Washington.
L’esercito russo ha intanto lanciato su Zaporizhzhia, città dove si trova la più grande centrale nucleare d’Europa, almeno otto missili come risposta alle ultime riconquiste dell’Ucraina. Ad annunciarlo è Oleksandr Starukh sui social network. “Secondo le prime informazioni uno dei razzi ha colpito il centro regionale di Zaporizhzhia vicino al fiume Dnipro. Non ci sono ancora informazioni di eventuali vittime o feriti“, ha ribadito il capo dell’amministrazione militare regionale.
Zelensky ha mandato un nuovo messaggio alla nazione, parlando delle ultime riconquiste di città e villaggi da parte dell’esercito ucraino. Il presidente non si nasconde e lancia un segnale indirizzato principalmente a Vladimir Putin. “Non ci sarà alcun rallentamento finché l’intera Ucraina non sarà liberata“, ha spiegato. Intanto l’intelligence britannica mette in guardia e annuncia che, con molta probabilità, la Russia aumenterà gli attacchi dopo quanto accaduto.
Volodymyr Zelensky ha rilanciato un nuovo videomessaggio per chiarire quanto sta accadendo nel Paese. Diverse città sono state liberate e adesso gli ucraini spingono per ricacciare i russi fuori dai propri confini. Lo stesso presidente cita diverse città che sono al centro del conflitto.
“Izyum, Balakliya, Kupyansk e la regione di Kharkiv in generale sono le città e le comunità che abbiamo liberato. Queste parole si sentono ora. Si sentono ovunque. Si sentono anche Mariupol, Melitopol e Kherson, ma suoneranno ancora più spesso e più forte quando li libereremo. Donetsk, Horlivka e Lugansk – saranno ascoltati anche loro. Dzhankoy, Yevpatoriya, Yalta – e lo faranno anche loro“, ha ribadito.
Il capo politico di Kiev crede fermamente di poter sconfiggere la Russia dopo la guerra iniziata lo scorso mese di febbraio. “Assolutamente. Non parliamo di ciò che non è nostro. Solo le nostre parole, parole ucraine, suonano. Ogni mattina, ogni pomeriggio, ogni sera, ogni sera – già da 207 giorni“, conclude il premier ucraino.
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