Il no lapidario di Mario Draghi all’ipotesi di un secondo mandato. Il Primo Ministro chiude definitivamente la porta a quanti lo vorrebbero nuovamente a Palazzo Chigi alla guida di un ennesimo governo di unità nazionale.
Giunge piuttosto seccamente la risposta di Mario Draghi alla domanda di chi gli chiede se sia disponibile per un secondo mandato. Il tutto accade nell’ambito di una conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri. L’ipotesi che l’ex presidente della BCE potesse ancora presiedere un governo è entrata di prepotenza tra gli argomenti della campagna elettorale, in particolare costituendo il cavallo di battaglia del duo Renzi-Calenda.
Ci si chiede adesso se tutto ciò non si trasformi in un boomerang per Azione-Italia Viva, la formazione politica che ha più a cuore Draghi a Palazzo Chigi. Per la cosiddetta agenda Draghi si aprirebbe pertanto uno scenario in cui mancherebbe il suo massimo esponente; e questo anche in caso di vittoria dei sostenitori del banchiere romano.
L’occasione per sgombrare il campo dalle ipotesi di un secondo mandato da affidare a Mario Draghi, si consuma nell’arco di una conferenza stampa dopo l’approvazione del Decreto Aiuti ter. “La democrazia italiana è forte, non si fa battere da nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati” – sostiene il Primo Ministro. Il quale poi aggiunge: “Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia e non bisogna avere timore delle voci”. Infine il commento sul suo futuro come Presidente del Consiglio. Al riguardo il tecnico prestato alla politica spiega: “Questo governo è stato creato per fare, non per stare”. Quindi alla domanda se sie disponibile per un secondo mandato, il Presidente del Consiglio risponde”No”.
Parlando invece del Decreto Aiuti ter, Mario Draghi si dice soddisfatto per gli “aiuti alle famiglie e alle imprese per affrontate la crisi energetica, l’aumento delle bollette ed il carovita”. Poi sul tema dello scostamento di bilancio di cui si è tanto discusso, afferma: “Non prevediamo alcuno scostamento di bilancio ma impegniamo le maggiori entrate fiscali di questi mesi”. A conclusione l’economista di respiro internazionale auspica anche che “il prossimo governo abbia un ministro bravo come Daniele Franco”. Messaggio subliminale o semplice attestato di stima? “Ai partiti l’ardua sentenza”.
Suscitano particolare interesse anche le dichiarazioni di Draghi sulla leader di FdI, al momento favorita nei sondaggi nella corsa a Palazzo Chigi. “I rapporti con Giorgia Meloni sono i rapporti normali di uno che è stato Presidente del Consiglio per un anno e sei mesi, come con tutti i leader dei partiti, sia di quelli di governo che di quelli di opposizione” – sostiene Mario Draghi in risposta alle sollecitazioni della stampa.
“Voi continuate a ricamare … va bene” – ha proseguito. Ed ancora rivolgendosi ai giornalisti, il Primo ministro si appella al segreto dell’urna e in questo modo fuga la domanda per chi avrebbe votato.
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