Marco Liorni, noto giornalista e conduttore, rivela una parte di sé inedita e poco conosciuta: passione e amore non solo per la tv.
Marco Liorni è conosciuto per aver popolato mattina e sera del palinsesto televisivo italiano prima con il Grande Fratello e poi, alcuni anni, con “La vita in diretta”. Ora si è reinventato nell’estate della rete ammiraglia della Rai con “Reazione a catena”, programma di lungo corso che anche grazie a lui ha trovato nuova linfa. Prima – molto tempo fa – c’era Amadeus. È un contesto che porta bene, Liorni aspetta nuove sfide: impossibile parlare di riscatto perchè il cronista e conduttore ha sempre fatto quello che amava, in tv e in radio. Trovando uno spazio sempre accogliente, con lo stesso garbo ritrovava il pubblico sempre pronto ad applaudirlo e incentivarlo.
Un anno che lo porterà nuovamente a contatto con storie, vite e possibilità: gli insegnamenti da tutto questo, forse, li darà la vita. Per adesso sorride, ma non sempre stato così. In una recente intervista al Messaggero Liorni parla delle difficoltà avute a trovare una dimensione dopo il Grande Fratello: “Quello è un contesto che ti paralizza, per 4 anni non ho più lavorato e ho cercato di rimettermi in gioco. Non è stato facile perchè mi vedevano solo in un contesto”.
Marco Liorni, dietro le quinte: cosa faceva il conduttore prima della tv
Cambiare d’abito è possibile, rimanendo fedele ai propri valori: Liorni l’ha fatto. Una base fondante per la sua vita è lo sport. Grande appassionato di nuoto, sport che pratica, e di calcio. Gioca qualche partita con gli amici, ma in realtà è un grande tifoso della Roma: la sua sobrietà a favore di telecamera non tradisce le emozioni. La verità è che Liorni senza Roma non può proprio stare: lo disse anche una volta a “La vita in diretta”.
“Io sono molto romanista”. Chiunque pensava a una passione normale, come tanti estimatori. Liorni no, ha proprio un amore viscerale: un legame quasi atavico. Al punto che ha sempre frequentato lo stadio, questo viene sottolineato sulle pagine de “Il messaggero”, dove Liorni si racconta senza remore. “La Roma è la Roma” – ammette – ma la verità è che dietro questa affermazione ci sono anni di partite e trasferte al fianco dei colori del cuore: Liorni da ragazzo era un ultrà. “Facevo parte del Commando Ultrà Curva Sud”.
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La confessione spiazza gli affezionati, non perché ci sia qualcosa di particolarmente strano: immaginarselo così composto in Curva, però, stride con l’immagine fornita dalla storia e la sintesi giornalistica di determinati contesti che attanagliano tutta Italia. Non solo la Capitale. “Sono stato anche coinvolto in qualche rissa, ma niente di grave”. La passione giallorossa è rimasta, ha preso altre forme, ma l’attaccamento è lo stesso: da certe suggestioni è impossibile separarsi.