Dopo l’omicidio dell’imprenditore ucciso a Casale Cremasco, il killer è rimasto in silenzio davanti ai pm. Il 78enne ha parlato solo di un suo intervento chirurgico avuto vent’anni prima. Poi il nulla
Ha ucciso Fausto Gozzini, il titolare dell’azienda Classe A Energy nel cremonese ieri mattina. Arrestato dai carabinieri di Cremona, l’assassino, Domenico Gottardelli di 78 anni si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ai pm ha solo raccontato un suo intervento avvenuto vent’anni fa. Poi il silenzio inquietante.
Gli investigatori sono alle prese con le indagini dopo l’omicidio avvenuto ieri mattina intorno le 9:30 a Casale Cremasco. Il pensionato di 78 anni si è recato davanti l’azienda della vittima 61enne imbracciando un fucile da caccia e ha aperto il fuoco. Il killer era partito da Covo, paese nella Bergamasca dove abita, alla guida della sua autovettura con una calibro 12 sul sedile posteriore.
Domenico Gottardelli ha agito premeditatamente con l’intento di porre fine alla vita di Fausto Guzzi, titolare della ditta Classe A Energy. Così il 78enne idraulico in pensione, ha guidato fino a Casale Cremasco (in provincia di Cremona) e ha parcheggiato la sua auto nel cortile dell’azienda in via Camisano. Attimi di terrore e l’eco di alcuni spari hanno allertato la moglie e il figlio della vittima che hanno chiamato i soccorsi. Ma, nel frattempo, per il 61enne non c’è stato nulla da fare.
Ha esploso diversi colpi di fucile e uno di questi ha raggiunto in pieno petto l’imprenditore Fausto Gozzini, uccidendolo all’istante. Il movente che ha spinto l’assassino Gottardelli a commettere l’omicidio sarebbe stato il rancore per un credito di diverse centinaia di euro.
Il pensionato è stato arrestato sia per l’omicidio del 61enne sia per detenzione illegale di armi da fuoco. Portato nella caserma dei carabinieri di Crema, nella mattinata di ieri è parso confuso fino al pomeriggio quando, invece, trasferito in Procura a Cremona il 78enne si è rasserenato. Assistito dall’avvocato Santo Maugeri, il killer si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al momento è nel carcere di Cà del Ferro.
Secondo la ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine, ieri mattina Gottardelli si è diretto nell’area uffici dell’azienda e immediatamente ha fatto fuoco. Così Gozzini è crollato a terra in un lago di sangue. I familiari della vittima accorsi subito dopo il fatto, aiutati dagli altri dipendenti, hanno disarmato l’uomo bloccandolo fino all’arrivo dei Carabinieri. Dell’omicida si sa solo che non è stato mai sposato né ha figli. Ha solo un fratello che vive a Covo e che dice di lui al pm: “Di non aver avuto mai alcun tipo di problema con la giustizia, fino a ieri”. Incastrato dalle telecamere che lo avevano ripreso mentre usciva dalla ditta con la custodia nera del fucile nonché alle dichiarazione rese dalla moglie e del figlio di Gozzini, ora il pensionato killer non parla. Ha solo risposto alle domande di rito e ha raccontato di aver subito un trapianto di fegato 22 anni prima. Poi, l’inquietante silenzio.
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