Royal Family, Carlo III si comporta da Re in giorni difficili: nel lutto, però, c’è anche tempo per ridere. La proclamazione lo dimostra.
Una risata vi seppellirà, deve averlo pensato la Regina Elisabetta II che prima della sua dipartita ha fatto del garbo e l’ironia qualità fondanti per alimentare la cordialità e l’equilibrio al Regno e nella vita. Una sovranità granitica, a tratti senza tempo, non ci sarà nessuno come lei: lo sa bene Carlo, il figlio, che tra lacrime e sangue prende il posto che gli spetta e aspetta forse da un’eternità: quello di Re.
Erede al trono da troppi anni, al punto forse da sviluppare la sindrome da eterno secondo. Infatti, alla morte della madre, asciugandosi le lacrime, si trova spiazzato: ora tocca a lui reggere – in tutti i sensi – la Monarchia. Il suo apprendistato, diciamo così, è durato più a lungo del previsto, ma adesso non si scherza più. O quasi. Diciamo che Carlo III ce la sta mettendo tutta per non far rimpiangere la madre: le sue parole, in ogni discorso di presentazione e commiato, sono calibrate e dense di emozione. Cita sempre Elisabetta II.
Royal Family, Carlo III, occhio alla penna: cosa succede durante la proclamazione
“Il suo esempio vivrà in eterno”, i sudditi ringraziano, ma deve esserci dell’atro. I conti veri si faranno quando toccherà prendere decisioni scomode, come ad esempio la condotta nei confronti della politica irlandese che vorrebbe l’indipendenza: Carlo ha provato a metterci una pezza, ma la situazione è più complicata del previsto. Intanto il Re la storia – a modo proprio – già l’ha fatta: è il primo sovrano la cui proclamazione viene formalizzata in diretta tv. Anche questo è un record: proprio come quello della sua compianta madre che fu la prima a mandare una mail. Dentro la modernità. Oltre il tempo, ma sempre con gli stessi ideali.
Le parole si scontrano con i fatti, allora finisce che persino un giorno di possibile rinascita possa diventare il pretesto per continuare a fare dell’ironia: Carlo non solo ha iniziato tardi questa “avventura”, ma si trova a fare i conti con gli imprevisti. Di ogni genere. Quasi ci fosse un complotto contro di lui, ovviamente non è così, ma dopo più di 70 anni in cui aspetti il tuo momento e succede l’inimmaginabile, qualche domanda cominci a fartela.
Il potere dell’ironia tra social e informazione
Deve averlo pensato, fra un’imprecazione e l’altra, proprio Carlo III che al momento della proclamazione – mentre apponeva la firma che lo definiva Re – deve fare addirittura i conti con una penna che non scrive. La agita, forse più del dovuto, allora scrive troppo e l’inchiostro finisce per macchiargli una mano. Tutto sotto gli occhi delle telecamere: “Odio questa situazione”, borbotta.
Carlo e le penne. Parte 2. pic.twitter.com/o1ftu4YnRt
— Gabriele Carrer (@GabrieleCarrer) September 13, 2022
Il curioso siparietto diventa trend in pochi istanti: video che spopola ovunque, tra Web e carta stampata, dove viene riportata la vicenda per intero. Senza tralasciare nulla, comprese le risate dei sudditi. Il sorriso sarà scappato a più di qualcuno. Ancora una volta, la compianta Regina, aveva ragione: “Una risata salverà il mondo” e, forse, il Regno.