Una maxi frode al fisco da ben 8 milioni di euro. Così una coppia di coniugi nascondevano nel giardino di casa sepolti sotto il prato i soldi. Arrestati dai carabinieri. Con loro anche altre 77 persone coinvolte
Sembrava una famiglia come tante composta dal papà, dalla mamma e dal figlio ma in realtà era un’associazione dedita all’evasione del fisco. Al termine di una lunga indagine gli inquirenti hanno, così, trovato sottoterra il bottino dei due coniugi: ben 8 milioni di euro stipati in secchi, fusti e bidoni.
Una maxi truffa con migliaia di banconote da 50 e 100 euro scoperta in un casolare immerso nel verde delle campagne di Gussago, provincia di Brescia. Per gli investigatori gli 8 milioni di euro sono solo una minima parte della frode architettata dalla famiglia.
Infatti, marito e moglie erano gli artefici di un’organizzazione nata allo scopo di evadere il fisco. Al centro dell’indagine sono state rinvenute migliaia di fatture false, per un valore di oltre 500 milioni di euro, che secondo gli inquirenti, sarebbero state emesse dal 2018.
La famiglia che in realtà era un’associazione a delinquere, nascondeva nel giardino del proprio casolare sito nelle campagne franciacortine, nel bresciano, 8 milioni di euro. Il nucleo familiare composto dai genitori, papà Giuliano Rossini, mamma Silvia Fornari e il figlio 22enne Emanuele agiva già dal 2018.
Secondo le indagini seguite dal sostituto procuratore Claudia Passalacqua la maxi truffa avrebbe coinvolto anche altre 77 persone che, attualmente risultano iscritte nel registro degli indagati. 22 di queste in stato di arresto. Marito e moglie saranno sottoposti a interrogatorio oggi davanti al gip di Brescia. Stando a quanto riportato dalle forze dell’ordine, la coppia sarebbe ritenuta al vertice di un’associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale e all’emissione di fatture per operazioni esistenti.
Il tesoro trovato dagli inquirenti nel prato di casa dei due evasori sarebbe solo una parte dell’intero bottino che ammonterebbe a una somma molto più elevata. Gli 8 milioni di euro portati alla luce sarebbero parte del denaro riportato in Italia dai conti correnti aperti all’estero. Una montagna di soldi che costituisce la prova principale per la coppia ritenuta insieme al figlio ai vertici dell’organizzazione.
Secondo quanto riporta il Giornale di Brescia, i due coniugi nell’estate del 2020, quando un imprenditore avrebbe fiutato la truffa nella sua azienda da parte della famiglia, i due pare fossero fuggiti all’estero. Ma a far decidere moglie e marito di lasciare l’Italia per un pò sarebbero stati soprattutto il sequestro di 153 mila euro in contanti trovati nell’auto di uno delle 22 persone attualmente in carcere per il reato di evasione fiscale.
Solo nei giorni scorsi i due sarebbero rientrati in Italia accompagnati dal loro legale, Lorenzo Cinquepalmi. La coppia si sarebbe così costituita ai carabinieri: lei, Silvia Fornari nel penitenziario di Verziano; lui, Giuliano Rossini avrebbe scelto il carcere di Cremona.
Nei prossimi giorni saranno ascoltati dal gip di Brescia. Nel frattempo anche il figlio della coppia, Emanuele e sua zia materna Marta (anch’essa implicata nella maxi truffa) compariranno davanti il giudice nei prossimi giorni. Per ora, la zia del ragazzo è ai domiciliari.
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