Dario Franceschini è il ministro dei Beni Culturali che lancia un messaggio in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre: il messaggio tocca anche Giorgia Meloni.
La campagna elettorale è in continuo fermento e adesso emergono anche i primi malumori per quei sondaggi che non lascerebbero alcuno spazio al centrosinistra. Di tutto questo, così come di molto altro, ne ha parlato Franceschini che ha rilasciato una lunga intervista a la Repubblica.
Il ministro dei Beni Culturali si sbilancia e parla di una questione molto importante. La sfida fra i due poli è ancora più accesa, specialmente dopo la fine dell’alleanza, da parte del PD in prima linea, con il Movimento 5 Stelle targato Giuseppe Conte. Lo stesso Dario Franceschini crede molto nella rimonta e non lo nasconde, anzi.
Dario Franceschini è molto motivato e crede che i sondaggi rilanciati ad agosto non valgano molto. Tutto può cambiare durante la campagna elettorale, da qui l’idea di rimontare lo svantaggio con il centrodestra, in primis con Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni. Il ministro ci crede e non lo nasconde, pur parlando di una situazione più complicata del previsto.
“Il vento sta cambiando, la destra è arrivata a dieci giorni dal voto con troppa baldanza ma la gente sta iniziando a capire. I sondaggi di agosto non valgono molto: la gente che ritorna al lavoro tocca con mano la drammaticità dei problemi“, ha ribadito Franceschini in un messaggio. A chi crede che i sondaggi di agosto siano attendibili, il ministro risponde senza tirarsi indietro. “All’inizio è salita un’ondata di nuovismo, la stessa che portò Salvini al 34% nel 2019 o i 5 Stelle nel 2018 al 33%. Questo vento di agosto si è provvisoriamente collocato sulla falsa novità di Meloni. Ma, ora che la gente rientra al lavoro, tocca con mano la drammaticità dei problemi“, ha spiegato.
L’attacco è indirizzato non solo al centrodestra, ma anche e soprattutto agli ex alleati del Movimento 5 Stelle. “È importante ricordare chi è responsabile di questa situazione, perché siamo un paese che rimuove tutto in fretta: a metterci la firma sono stati la destra e i 5 Stelle per un bieco calcolo di partito“, ha ribadito Franceschini parlando a la Repubblica. La sfida si fa sempre più accesa e non manca la caccia ai voti anche su social network fin ad ora inesplorati.
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