E’ ancora forte l’eco della tragedia per quella che avrebbe dovuto essere una giornata di divertimento per la piccola Mariia Markovetska. Il triste accaduto sul lago di Revine con l’annegamento della bimba lo scorso 27 luglio. Finalmente sentita in Procura anche Martina Paier, una delle 5 donne indagate per omicidio colposo.
Come quasi tutte le sue colleghe prima di lei, anche Martina Paier è rimasta silente davanti al Pubblico Ministero, avvalendosi della facoltà di non rispondere. La donna è stata convocata per il caso dell’annegamento della bambina ucraina di 7 anni il 27 luglio scorso.
La tragedia si è consumata durante una gita con il Grest sul lago di Revine, in provincia di Treviso. Tra le 5 donne ascoltate dalle autorità, l’unica a rispondere sarebbe stata Tiffany De Martin, cercando di fare luce su alcuni aspetti della vicenda. Quindi sull’organizzazione della gita e su taluni fatti riguardanti il nefasto pomeriggio.
Stando a quanto si apprende, sembrerebbe che la De Martin avesse chiarito alcuni scenari che ruoterebbero attorno alla morte di Mariia. Di particolare interesse sarebbe il passaggio che solleverebbe da ogni coinvolgimento le animatrici. Secondo la De Martin, infatti, non erano queste “a decidere le attività da fare con i bambini. Ma le responsabili: quel giorno al lago di Revine chi hanno dato il via libera per portarli in acqua. Mariia non si trovava: avevamo paura che l’avessero rapita” – ha sostenuto la giovane. Ma poi di più ha pure precisato come quel giorno il suo compito fosse quello di sorvegliare un altro gruppo. ”Io sono uscita dall’acqua prima dell’altro gruppo – ha continuato la De Martin – Ho contato 19 bambini e c’erano tutti così li ho accompagnati al bar. Poi è scattato l’allarme: Mariia non si trovava più”.
A quanto pare alla Paier sarebbe stato affidato il compito di occuparsi del gruppo di cui faceva parte anche la piccola vittima. All’animatrice verrebbe pertanto contestato il reato di non aver sorvegliato come si conviene durante il bagno nel lago dei bambini, con la conseguenza di non essersi accorta dell’assenza di Mariia. Parimenti ciò è quanto verrebbe obiettato anche nei confronti delle colleghe Tiffany De Martin e Simonetta Da Roch.
Alle accuse fin qui descritte, si aggiungerebbe anche quella di aver organizzato la gita al lago senza prevedere all’occorrenza un servizio di soccorso balneare. Sotto inchiesta anche suor Maddalena (Marina Baro) e Camilla Rizzardi, rispettivamente responsabile e coordinatrice dell’attività estiva.
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