Marco Columbro, una colonna portante nella tv del recente passato, si racconta dopo il malore: “Perchè non torno in tv”.
Marco Columbro, da simbolo a pensatore. Il celebre conduttore televisivo ha caratterizzato una buona parte della tv degli anni ’90. Quello stile garbato, scanzonato e sorridente, l’ha portato ai massimi livelli di successo. Una ribalta che l’ha fatto diventare un vero e proprio simbolo di un certo tipo di televisione, adatta ai bambini ma anche agli adulti. La massima espressione l’ha avuta insieme a Lorella Cuccarini: l’attrice e ballerina ha condiviso anni bellissimi con il collega.
Un legame davvero profondo, come se ne vedono pochi nell’ambiente televisivo. Al punto che qualcuno, nel corso degli anni, ci ha persino malignato sopra. Voci che restano nell’etere e alimentano rumors più o meno irrilevanti: ciò che conta sono i fatti. Ovvero che Columbro, con quel suo baffo iconico, bucava lo schermo e si è allontanato – successivamente – dalla televisione per sua scelta: le cose, a dirla tutta, sono più complesse di come sembrano.
L’uomo appagato e, a tratti, irriconoscibile con cui facciamo i conti oggi ha attraversato un periodo molto complicato che l’ha portato alla malattia di qualche anno fa: un’aneurisma cerebrale che ne ha cambiato destino e priorità. L’allontanamento dal piccolo schermo è servito per rimettersi in sesto. Stop forzato tra riflessione e maturazione.
Nel 2001 è tornato in diretta, al fianco della Cuccarini, con “Scommettiamo Che…”, ma poi si è nuovamente defilato. Alla base di questa nuova uscita di scena c’è una sorta di epifania che ha investito Columbro: ne parla sempre alla collega, nel format su YouTube “Un caffè con…”. Il conduttore avrebbe trovato nuova linfa nella scrittura e nel teatro: un libro in cantiere che dovrebbe essere prossimo all’uscita, dal titolo “Il risveglio di Parsifal”, poi tante altre novità.
La consapevolezza di voler cambiare vita raccontata senza mezzi termini: “Io non so se riesco più a fare televisione, Lorella, anche perchè – a dirla tutta – non riesco più a farla”. Riscoprire altri interessi, nuovi ritmi e dimensioni tali da non voler più attraversare i sentieri di un tempo. Columbro si lascia il peggio alle spalle e riparte da quel che più lo ripaga: “La scrittura e la poesia mi stanno dando tanto, poi c’è il teatro. Non ho paura di cimentarmi anche con i ruoli più drammatici. Il mio sogno è aprire un’accademia spirituale”.
Sulla tv conclude: “È stata una pagina della mia vita, vissuta con estremo piacere, sono contento di aver lasciato un buon ricordo nelle persone. Tutto quello che potevo fare in televisione l’ho fatto, rimettermi in gioco ora sarebbe una ripetizione. Quella è una pagina chiusa, ce ne sarà un’altra”. Un Marco Columbro più equilibrato, per certi versi anche più saggio, che non ha perso la voglia di sperimentare. Lo faceva sul piccolo schermo, continuerà a farlo fuori.
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