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Opinioni

Gas, Carlo Palleschi (CE.S.I.) a Free.it | “Riduzioni possibili con Union Alert. Vi spiego cos’è e quando scatta”

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Bianca Senatore

Ormai l’autunno è vicino e anche se ancora il clima è caldo, le preoccupazioni per la stagione fredda diventano sempre urgenti. Per questo, l’Ue sta programmando le sue politiche in base a diversi scenari. Dal più tranquillo al più drammatico. E pensa al taglio obbligatorio ai consumi di elettricità nelle ore di punta. In questi giorni Bruxelles sta discutendo, ma le decisioni sono controverse e molto difficili. Sul tavolo, però, c’è anche l’Union Alert. A Free.it Carlo Palleschi, esperto di energia e geoeconomia al Ce.Si Centro studi internazionali.

I singoli Stati membri dell’Ue non sono d’accordo al 100% sulle politiche energetiche. Sul tavolo ci sono iniziative importanti e le decisioni potrebbero avere ripercussioni non indifferenti sui Paesi. L’Italia sta ancora discutendo e il ministro Cingolani punta su tre cardini: la ripresa delle trivellazioni, discussioni aperte sul nucleare, gas a prezzo controllato per le aziende. Ma se lo scenario dovesse peggiorare? Quali elementi farebbero scattare l’allerta massima? Al quotidiano online Free.it Carlo Palleschi, esperto di energia e geoeconomia al Ce.Si Centro studi internazionali.

Gas, Carlo Palleschi (CE.S.I.) a Free.it | “Riduzioni possibili con Union Alert. Vi spiego cos’è e quando scatta”

In che direzione si sta muovendo la politica energetica dell’Ue?

“L’Europa al momento ha una politica energetica influenzata fortemente dalla situazione emergenziale. È evidente che al momento la necessità è quella di trovare delle opzioni valide alternative al gas russo. Opzioni che, però, di fatto si sono esaurite. L’Ue ha già aumentato significativamente le importazioni di gnl, ha trovato accordi con altri Paesi importatori di gas. Ma più di così non si può fare. Faccio un esempio: le forniture da Norvegia e Algeria restano stabili, cioè non possono essere aumentate nel breve periodo.

Al contempo, non ci sono spazi per ulteriori forniture di gnl La politica energetica dell’Europa in questo periodo è focalizzata da una parte sull’azione di contenimento con il piano chiamato “safe gas for a safe winter”, per limitare l’uso del gas. Dall’altra parte sulla mitigazione degli effetti deleteri dell’aumento del prezzo del gas. Il price cap è una misura che per ora non è stata adottata, per una serie di ragioni tecniche e politiche”.

Qual è lo scenario concreto che si prospetta?

“Lo scenario che si prospetta, nel caso in cui la Russia continui a bloccare le forniture, è uno scenario particolarmente drammatico. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, le risorse che al momento ha l’Ue potrebbero rimpiazzare solo il 60% del gas russo, ma su un periodo di sei mesi di interruzione. Nel caso in cui l’interruzione dovesse prolungarsi, tutto il pacchetto fin qui stabilito chiaramente non sarebbe più sufficiente”.

In queste ore si parla di tagli obbligatori di energia di 4 ore negli orari di punta. Cosa significa?

“L’Italia ha adottato un piano specifico che è stato elaborato dal ministro Cingolani e si discosta leggermente dal piano dell’Ue, il safe gas for a safe winter. C’è una misura preparatoria per cercare di diminuire l’uso del gas. Questa del taglio dell’energia è una misura che è allo studio dell’Ue, ancora in fase preparatoria.

Gas, Carlo Palleschi (CE.S.I.) a Free.it | “Nel pacchetto originale l’Unione Alert scattava solo se…”

C’è anche da dire che queste non sono misure obbligatorie all’interno dell’Ue e tra gli Stati membri. A meno che l’Ue non attivi la così detta Unione Alert, cioè il grado massimo d’allerta. A meno che la commissione non arrivi a decretare questo codice rosso, le misure restano su base volontaria”.

Gas, Carlo Palleschi (CE.S.I.) a Free.it | “Nel pacchetto originale l’Unione Alert scattava solo se…”

In cosa consiste l’Union Alert, come e quando scatta?

“Nel pacchetto originale dell’Ue, l’Unione Alert scattava solo dopo una decisione unanime della Commissione. Poi ci sono state delle proteste e delle discussioni. E, alla fine, hanno modificato la regola. Ora, per attivare l’allerta massima serve anche la maggioranza all’interno del Consiglio. Di conseguenza, il peso dei singoli Stati membri aumenta significativamente”.

Ma se, purtroppo, si arrivasse a questa misura estrema, significa che nelle case e nelle aziende per 4 ore ci sarà meno kwh a disposizione?

“Sì, questo è il piano. Bisognerà poi vedere nello specifico qual è la riduzione, se ci saranno distinzioni tra nuclei familiari e aziende. Dobbiamo pensare che la questione del contingentamento riguarda non solo sulle famiglie ma soprattutto sulle imprese. Una scelta di taglio di 4 ore potrebbe avere ricadute drammatiche sulla capacità produttiva e sul Pil. Se ne sta discutendo…”

Quando scatterebbe l’allarme massimo? Quando gli stoccaggi sono al minimo e tra sei mesi il gas russo è ancora a singhiozzo?

“Sì, questo potrebbe essere uno scenario plausibile. Come dicevo prima, al momento le risorse alternative ci sono ma non sono sufficienti a estendere il tempo di resilienza dell’Ue. Non oltre i sei mesi, insomma. Quindi, secondo uno scenario, questo Union Alert potrebbe scattare nel momento in cui l’interruzione del gas dalla Russia arrivi a superare i sei mesi. E’ evidente che è uno scenario particolarmente drammatico e di conseguenza l’obiettivo primario dell’Ue è cercare di non arrivare a questo punto. E lo fa, appunto, attraverso una serie di accorgimenti che sono previsti nel piano presentato dal Ministero.

Palleschi (CE.S.I.) a Free.it: “Battaglia sul gas parallela con l’evoluzione della guerra in Ucraina”

Va anche considerato che la battaglia sul gas va di pari passo con l’evoluzione della guerra in Ucraina. Che, al momento, è molto lontano da una soluzione negoziale. Però, non si può neanche escludere che tra qualche mese ci possano essere evoluzioni sul campo tali da arrivare a un nuovo contesto geoeconomico. In cui, possibilmente, anche la guerra del gas possa arrivare a una pacificazione. Per ora la situazione attuale è preoccupante e molto plausibile. E si inserisce nell’eventualità di arrivare a una massima allerta”.

La battaglia sul gas va di pari passo con l’evoluzione della guerra in Ucraina

La questione del price cap è ancora sul tavolo?

“La questione è sul tavolo, anche se ci sono dei problemi tecnici e pratici da chiarire. È da capire, per esempio, se il tetto al prezzo vale per tutti i fornitori. E’ una misura inedita e vanno chiariti una serie di elementi. Il nodo, però, non solo tecnico, ma soprattutto politico. C’è una spaccatura all’interno dei Paesi membri e bisognerà capire qual è la posizione della Germania per capire se il price cap resta una opzione valida. Recentemente ha aperto all’ipotesi, salvo poi la settimana scorsa ritornare sui suoi passi. Il fatto che la discussione sia stata rimandata in un momento tanto difficile fa capire quanto le difficoltà politiche superano quelle tecniche”.

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