Il versamento di contanti e i bonifici potrebbero rappresentare in alcuni casi un problema da affrontare, specialmente quando si tratta di cifre di una certa importanza: ecco cosa bisogna fare.
Che si tratta di versare e prelevare contanti sui conti correnti bisogna comunque prestare grande attenzione, senza ovviamente confondere la questione con l’utilizzo delle somme in denaro. Nel 2022, infatti, il limite è di 1.999,99 euro, dall’anno successiva scenderà ancor di più.
In realtà nessun limite ai versamenti sarebbe stato posto dalla legge sui conti correnti, ma bisogna ovviamente specificare quanto evidenziato. In caso di versamento o prelievo superiore a 10mila euro, infatti, l’istituto di credito avviserà le autorità competenti che, di conseguenza, potrebbero svolgere possibili accertamenti. Come mai succedono queste cose e come evitare problemi?
Versamento contanti o bonifici, a cosa prestazione attenzione | Tutto quello che c’è da sapere
Qualsiasi somma può comunque essere versata a patto che risulti in arrivo da un fonte trasparente e soprattutto certificate, ma bisogna fare molta attenzione. In ogni caso, comunque, a certificare la provenienza potrebbe spettare al cittadino, così come evidenziato dal Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir), qualora si dovesse chiedere di certificare l’origine della somma.
Il versamento in contanti o tramite bonifico, inoltre, ha bisogno che l’importo ricevuto sia inserito anche nella dichiarazione dei redditi. Si tratta di una forma di trasparenza, ma non è detto che la cosa debba riguardare tutti. In ogni caso spetta all’erario controllare le imposte e applicare eventuali sanzioni. Il compito del titolare del conto corrente resta quello di dimostrare l’eventuale errore del fisco. In sostanza, le somme dei versamenti devono arrivare da fonti certificate, così da evitare accertamenti della Finanza e dell’Agenzia delle Entrate.
Occhio ai controlli, su cosa bisogna prestare attenzione
Le banche hanno il compito di segnalare quanto accaduto, in caso di versamenti, qualora venga superata la soglia dei 10mila euro. Si tratta di operazioni mensili effettuate anche da eventuali vari conti correnti intestati allo stesso soggetto. Di fatto il fisco può incrociare i versamenti indicati come anomali con la dichiarazione dei redditi. In caso di impossibilità nel verificare la corretta dichiarazione, sarà complita dell’ente recuperare quanto dovuto.