Studenti senza mascherina, niente più distanziamento e soprattutto addio Dad. La campanella è tornata a suonare, i ragazzi sono tornati di nuovo sui banchi di scuola. E gli insegnanti? “Sono spesso vittime di un meccanismo diabolico”. Lo dice Mario Rusconi, Associazione nazionale presidi Roma , ai microfoni di Free.it
Primo giorno di scuola in 7 regioni italiane senza restrizioni Covid. Igiene delle mani ed etichetta respiratoria, le regole ancora da rispettare. Si potrà entrare in aula anche col più classico dei raffreddori. In totale sono 7.286.151 gli studenti chiamati a riprendere o iniziare il percorso scolastico. Complessivamente si contano 366.310 classi. Se il numero degli alunni sembra certo, così come la ripresa a seconda del grado di istruzione o della regione in cui si vive, molto più incerto invece è il presente e l’immediato futuro di docenti e genitori. Ecco infatti cosa ha raccontato ai microfoni di Free.it il professor Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi per la città di Roma.
Professor Rusconi, la scuola riparte quest’anno all’insegna della quasi normalità. Gli alunni sono pronti, e i docenti sono già tutti al proprio posto dietro le cattedre?
“Parto subito con una speranza, che ad ottobre gli organici siano tutti completati. Lo scorso anno nella Regione Lazio l’ultimo docente arrivò nel mese di febbraio. Le lascio immaginare i disagi vissuti in primis nelle scuole dagli studenti, e poi nelle famiglie, che auspicherebbero una ripartenza con tutti i tasselli al proprio al posto. Funzionamento delle mense compreso sin dal primo giorno. Eppure in molti casi ciò non accade.”
Torniamo ai docenti, i numeri cosa ci dicono oggi e che prospettive disegnano?
“Secondo le stime fatte dai sindacati servono tra i 130 mila e i 150 mila insegnanti. 50 Mila sono stati inseriti nelle graduatorie tramite concorso, i restanti dovranno essere inviati nei diversi istituti in base alle selezioni degli uffici scolastici regionali. Si deve seguire un meccanismo a dir poco complesso, che lo scorso anno portò alla rinuncia circa l’80% dei docenti contattati. Si dovette passare attraverso 17 passaggi telematici…Un meccanismo diabolico!”
Impossibile fare diversamente e soprattutto, a chi giova tutto ciò e di chi sono le responsabilità?
“Lo chieda ai politici e ai sindacati perchè si continua a perpetuare questo meccanismo disfunzionale, al quale poi la scuola stessa cerca di mettere una toppa, a volte ricorrendo a neo laureati o addirittura laureandi, pur di avere un organico abile e arruolato a coprire i turni in tutte le classi”.
Scuola, Rusconi (Anp Roma) a Free.it “Sacrificata sul ring dalla politica”
Eppure i leader di ogni partito sostengono che la scuola sia prioritaria nei programmi elettorali che tra 13 giorni dovremmo andare a votare. Lei non la pensa così?
“Ad oggi in questi programmi non ho rintracciato nulla di realmente consistente sulla scuola. Solo concetti vaghi. Le faccio un esempio preciso: al centro, a destra e a sinistra, sono tutti convinti che il problema dell’istruzione sia spesso legato alla riforma degli istituti tecnici. Niente di più sbagliato. Il vero buco della scuola italiana sta nella cattiva gestione delle scuole medie, dove non si boccia più, dove i ragazzi dovrebbero fare ancora tempo pieno, e avere un curriculum differenziato. Ecco così la formazione alle superiori migliorerebbe, così come i risultati finali. Eppure nessuno se ne occupa.”
Lo potrebbe sempre fare il nuovo Governo?
“Al Governo e al Ministro che verranno dico: basta agire sull’onda delle emergenze, abbiate lungimiranza e coltivate progetti secondo un tempo congruo. Perchè la scuola non va sempre sacrificata sul ring della boxe, come sempre accade invece in campagna elettorale”.