Elon Musk dorme sei ore a notte. Lo ha rivelato lo stesso patron di Tesla in una intervista esclusiva rilasciata a Joe Rogan, il comico e commentatore statunitense famoso per il suo podcast dal titolo Experience.
Nell’ultima puntata del suo seguitissimo podcast, Joe Rogan ha ospitato l’imprenditore sudafricano e gli ha chiesto come gestisce il tanto lavoro. I due hanno iniziato a chiacchierare e così, Elon Musk ha raccontato di aver passato anni a faticare duramente, sottraendo molto ore al sonno e anche a tutti gli altri aspetti della vita.
Non è una novità. Musk, infatti, aveva già rivelato tempo fa di aver passato più ore nel suo ufficio che nella sua camera da letto. “Ci sono stati momenti in cui lavoravo, poi dormivo per qualche ora sul pavimento dell’ufficio. E poi lavoravo, sette giorni alla settimana“, aveva ammesso l’imprenditore. “Alcune settimane devo aver lavorato 120 ore. Una follia“. Era il periodo in cui stava lavorando a uno dei suoi modelli di Tesla ma era stato anche un momento di forte stress.
Si era, dunque, accorto che non era uno stile di vita molto sano e che nulla valeva tanto quanto la salute. E allora ha cominciato a lavorare meno. Al microfono di Joe Rogan, Elon Musk ha detto che ora non dorme meno di sei ore a notte. “Meno di così non è abbastanza produttivo, ho notato che quando dormo meno, la produttività cala”, ha detto Musk.
Il patron di Space X ha anche detto di lavorare spesso nel week end e di cominciare i meeting di lavoro anche all’1 o alle 2 di notte. Non solo per stacanovismo, ma spesso a causa dei fusi orari differenti dei suoi interlocutori.
Elon Musk, infatti, è impegnato in diversi progetti e su differenti fronti. Lo ha detto anche a Joe Rogan, il cui podcast è seguito da oltre 11 milioni di ascoltatori. Dal 2020 il podcast è disponibile su Spotify, con cui ha un contratto di licenza esclusivo del valore stimato di 100 milioni di dollari. Nel corso di questi anni ha ospitato molti personaggi controversi. Tra cui alcuni esponenti dell’estrema destra statunitense.
Rogan è stato al centro delle polemiche durante la pandemia ed è stato attaccato da migliaia di persone negli Statu Uniti, che si sono rivolte direttamente a Spotify per protestare. Tra loro anche i cantautori Neil Joung e Joni Mitchel. Il conduttore radiofonico, infatti, è stato accusato di veicolare fake news e di ospitare nelle puntate di Experience noti ciarlatani che hanno detto del Covid un sacco di sciocchezze.
“Non sto cercando di promuovere la disinformazione, non sto cercando di essere controverso“, aveva detto Joe Rogan per difendersi. “Non ho mai provato a fare altro con questo podcast oltre a parlare con le persone e avere conversazioni interessanti“. Da quel momento in poi, però, ha cambiato i soggetti delle sue interviste.
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