Distributori con carburante annacquato, la mafia dietro la truffa | I quartieri romani a rischio: la mappa

Sempre più distributori con carburante annacquato. Si chiamano “Petrol Mafie” ed è l’ultimo raggiro della criminalità organizzata che sta creando danni irreversibili al motore delle macchine degli italiani. La mappa dei quartieri colpiti

Le chiamano “Petrol Mafie” ed è l’ultima frontiera delle organizzazioni criminali di camorra e ‘ndrangheta. Su Roma sono sempre di più i distributori che hanno carburante “annacquato”. L’obiettivo della mafia, ovviamente, è avere maggiori introiti a discapito dei danni al motore delle auto che incappano nel raggiro.

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Distributori con carburante annacquato, la mafia agisce così, la mappa dei quartieri a Roma (Pixabay)

Il carburante di contrabbando non viene segnalato agli automobilisti che, come una sorta di specchietto per le allodole, si affidano ai prezzi bassi di questi distributori di benzina. Ma chi spera di risparmiare in realtà paga a caro prezzo il danno enorme che subisce il motore.

Il fenomeno criminale si sta espandendo a macchia d’olio anche in Italia. La Capitale al momento è quella al centro del mirino. Migliaia le segnalazioni arrivate da automobilisti infuriati per il raggiro. Di seguito la mappa dei quartieri dove le Petrol Mafie agiscono di più.

Distributori con carburante annacquato, danni irreversibili al motore | Così la mafia agisce nei quartieri romani

È partito dalla Slovenia e poco per volta è arrivato anche in Italia partendo  dalle regioni di confine sino a Roma. La ‘Ndrangheta e la camorra hanno messo le mani sui distributori di carburante raggirando gli automobilisti con prezzi stracciati. È dalle zone di confine con la Slovenia che passano la maggior parte delle cisterne che trasportano i petroli di contrabbando.

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Distributori con carburante annacquato, così la mafia agisce sugli automobilisti (Pixabay)

Le cisterne di contrabbando hanno l’obiettivo di rifornire le pompe bianche, ovvero quelle senza marchio che non appartengono alle grosse compagnie petrolifere. Così con l’enorme aumento dei prezzi di benzina e gasolio illudere gli automobilisti con prezzi bassi è facile. Così ora la truffa è arrivata anche nella Capitale. Sono migliaia i casi segnalati dagli utenti finiti nel raggiro. Italiani rimasti in panne dopo aver fatto il pieno alla propria autovettura convinti di risparmiare qualche euro e poi costretti a denunciare i danni a Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza.

Le officine meccaniche non hanno dubbi: i motori delle macchine delle persone cadute nel tranello della mafia sono irreversibilmente danneggiati. Il responso è unanime: “Carburante misto ad acqua o ad altri additivi”. Dalle denunce arrivate dagli automobilisti, le macchine che hanno subito maggiori danni sono quelle con il sistema di carburazione senza sensori per il carburante che rilevano istantaneamente la qualità scadente segnalando attraverso l’apposita spia d’allarme un’avaria.

La mappa dei quartieri più a rischio truffa nella Capitale

Le zone colpite dalla truffa messa in atto dalle organizzazioni criminali sono diverse a Roma. In modo particolare i quartieri della Capitale romana colpiti dalle Petrol Mafie sono: Aurelio, Boccea, Casilino, Appio, Laurentino e Salario. Ma anche il litorale Nord e la zona di Bracciano. Quest’ultima rappresenta la zona dove si sono registrati la maggior parte dei casi.

Secondo quanto riportato dagli investigatori che indagano sul caso, ci sarebbe una forte assonanza tra la grande presenza di “pompe bianche” in alcuni territori con una preoccupante escalation di truffe del carburante annacquato da parte di diversi benzinai a autotrasportatori di carburanti senza il minimo scrupolo.

Solo negli ultimi mesi la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), ha concluso una tra le più importanti inchieste sul contrabbando di carburanti. In quel caso le persone arrestate sono state oltre 70 tra cui anche alcuni esponenti del clan dei Casamonica.

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