Alla fine è arrivata come un fulmine a ciel sereno, la notizia della morte della Regina più amata dai contemporanei. Malgrado i suoi 96 anni nessuno si aspettava il suo congedo dal mondo. Solo due giorni prima Elisabetta II aveva ratificato la nomina di Primo Ministro alla leader conservatrice Liz Truss.
Tra lodi e indiscrezioni scodellate su tutti i giornali, non poteva certo adesso mancare il tema dell’eredità e dell’ingente patrimonio trasmesso agli eredi.
Si sa, anche l’argomento della ricchezza ha purtroppo la sua parte in gioco nell’epilogo della morte di un Sovrano. E al riguardo la Corona d’Inghilterra è stata sempre considerata una delle più prospere in termini di potere e sostanze.
Basti pensare alla Torre di Londra, dove lì sono conservate le più preziose collezioni di gioielli al mondo. Questi sono per l’esattezza ben 23 mila e 578. Con riferimento all’enorme collezione di manufatti ricercatissimi, va precisato che la proprietà spetta al monarca in carica, che può utilizzarli ma non ne può disporre la cessione o la vendita. Intanto tra una preghiera e un discorso di elogio, c’è chi molto prosaicamente sta cominciando a fare due conti in tasca al nuovo Re.
Stando ai dati ufficiali che circolano e sono ormai di dominio pubblico, sembrerebbe che il cospicuo patrimonio dei Windsor si avvalga di tasse, proprietà, rendite, emissioni di francobolli e altre numerose attività a sostegno della Corona. Nello specifico, gli introiti dovuti alla tassazione riposerebbero sul Sovereign Grant e sul Privy Purse. Si tratta di due atti ufficiali stabiliti per permettere alla Regina (adesso al Re) di metterla in condizione di svolgere i compiti che il ruolo di Capo di Stato esige. L’importo equivale al 15% dei profitti prodotti ogni anni dal Crown Estate, ossia un portfolio finanziario di proprietà della Corona, inalienabile e dal valore di 8,1 miliardi di sterline (quasi 10 miliardi di euro). La cifra ricavata dal Foreign Grant nel 2020 è stata pari a 85,9 milioni i sterline (102, 5 milioni di euro).
Il Privy Purse è la rendita che il Capo dello Stato britannico riceve dalla Tenuta di Lancaster. Questa misura è diversificata e poggia su 4 tipi di introiti. Finanziari, agricoli, commerciali e residenziali. La proprietà appartiene alla Corona dal 1399. In questo caso il volume economico è di 577,3 milioni di sterline. L’aggiornamento risale al 2021, e ha registrato un surplus di 22 milioni di conio inglese (26,5 milioni di euro). Le cifre sono pubblicate anche sul sito dell’antico e prestigioso Ducato.
Un asset importante del patrimonio reale è rappresentato dalle proprietà private del Castello di Balmoral, in Scozia, e dalla Tenuta di Sandringham. La Regina Elisabetta aveva ereditato entrambe le dimore dal padre. Infine ci sarebbe poi l’eredità del defunto Principe Filippo.
Approssimativamente la Regina avrebbe quindi potuto contare su circa 365 milioni di sterline (435 milioni di euro). Secondo Forbes, il patrimonio dei Windsor sarebbe pertanto pari a circa 72 miliardi di sterline. Vale a dire 86,5 miliardi di euro. Al contrario la Royal Family non percepisce nulla dal ricavato dei biglietti d’ingresso a Buckingham Palace, al Castello di Windsor e alla Torre di Londra, i cui profitti vengono investiti per la conservazione delle collezioni reali.
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