L’attentato terroristico avvenuto nella serata di ieri in Mozambico ha sorpreso la comunità di suore comboniane di Chipene. Nell’aggressione una suora italiana è stata uccisa
La suora italiana che ha perso la vita nell’attentato terroristico avvenuto ieri sera in Mozambico è Maria De Coppi.
La notizia dell’atto terroristico è stata data dalla Comunità di Chipene (Mozambico) in una nota della Segreteria generale delle suore comboniane sotto il mirino degli attentatori.
L’attentato alla comunità di suore sarebbe avvenuto ieri sera intorno alle 21.00 ora locale. Al momento non è reso noto quale sia stata la causa che ha portato i ribelli ad agire né chi sono gli autori. Tanta paura tra le consorelle presenti e lo shock per la perdita di Suor Maria De Coppi.
Dalla Segreteria generale della Comunità di Chipene sono giunte le prime informazioni inerenti l’attentato terroristico avvenuto nella serata di ieri in una comunità di suore comboniane.
Come riporta l‘Ansa, la nota giunta stamattina a seguito del dramma sono vaghe: “Le notizie riguardanti le Sorelle lì presenti sono incerte e durante la notte non è stato possibile raggiungere il luogo per averne di più precise”. Ad essere uccisa è l’83enne Suor Maria De Coppi della diocesi di Vittorio Veneto (Treviso), che viveva in Mozambico da 59 anni. Il Centro missionario della diocesi di Concordia-Pordenone ha fatto sapere: “Gli attentatori hanno assaltato la missione, dando fuoco a tutte le opere parrocchiali. Suor Maria è stata uccisa durante l’agguato. Tutti i sopravvissuti sono adesso in fuga verso Nacala”.
In un post pubblicato su Facebook, il Centro Missionario Concordia-Pordenone ha reso noto che i due sacerdoti della diocesi in missione in Mozambico, don Lorenzo Barro e don Loris Vignandel sono scampati all’agguato notturno dei ribelli e ora sono in salvo. In un’intervista la vittima dell’attentato, Suor Maria De Coppi, raccontava la situazione in cui il Paese africano – Nampula – era costretta a vivere: “Gli ultimi anni, in modo particolari gli ultimi due, sono stati molto duri. Al nord del Paese è in corso una guerra per i giacimenti di gas e la gente soffre e scappa. Nella mia parrocchia ci sono 400 famiglie che arrivano dalla zona di guerra. Poi è venuto il ciclone. In ultimo, l’anno scorso la siccità si è prolungata per tanto tempo. Oggi a Nampula c’è una povertà mai registrata prima”.
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