Liz Truss subentra a Boris Johnson: il Regno Unito cambia volto e priorità. La donna – insediata a Downing Street – tra carriera e curiosità.
Equilibrio, compostezza e diplomazia. Tre capisaldi che contraddistinguono da subito il nuovo corso britannico targato Liz Truss. La donna – insediatasi a Downing Street – subentra a Boris Johnson nei panni di Premier. Leader che non può fare a meno di ricordare il proprio predecessore, Boris assicura che un giorno si ricandiderà, e garantire che l’Inghilterra uscirà dal pantano della crisi globale: non è un problema soltanto economico, si tratta di una questione politica.
Gli inglesi devono ritrovare quel rigore istituzionale e quella disciplina tali che consentiranno di stilare un nuovo piano tra aspettative e priorità: lontano dal chiacchiericcio e i presunti scandali di palazzo dell’ultimo periodo. Anche l’incontro con la Regina Elisabetta – l’unico simbolo politico e storico vivente che gode ancora di un certo consenso e credibilità in UK – è stato provvidenziale oltre che simbolico. L’Inghilterra è pronta a ripartire.
Tuttavia, la Premier britannica – composta e sorridente – ha un passato piuttosto chiaro e un presente da vivere. È il Primo Ministro numero 15 da quando la Regina Elisabetta è in carica, 56esimo nella storia d’Inghilterra. Numeri che potrebbero parlare per lei, anche se le peculiarità da ricordare sono altre.
Liz nasce da genitori di estrema sinistra, che ne hanno plasmato la visione del mondo, da bambina viene introdotta alla militanza politica: papà e mamma la portano con loro dinnanzi alle centrali nucleari durante le marce di protesta. Gli slogan contro la Thatcher erano all’ordine del giorno.
La sua formazione comincia da una scuola statale, anche qui tendenza inedita dovuta all’indole dei genitori, che la affidarono all’istruzione pubblica anziché rivolgersi a un istituto dell’élite britannica. Questo significa che certi valori sono ancora radicati in una personalità matura e consapevole anche grazie a un certo tipo di apprendimento.
Dopo gli anni a Oxford e gli studi di Politica, Filosofia ed Economia presso il Merton College (noto per essere fortemente accademico), l’università la vede affermarsi nel campo progressista: tra le fila del liberal-democratici tenne persino un discorso – anche piuttosto incisivo – sulla legalizzazione della Cannabis e l’abolizione della Monarchia.
Da adulta, forse anche per ribellione nei confronti della famiglia, Liz Truss si converte al credo Thatcheriano con una vera e propria folgorazione: nel partito conservatore si guadagna i “gradi” di massimo esponente dell’ala liberista.
Diventa la più giovane ministra di sempre e, da 8 anni, è sempre presente nell’Esecutivo. Come la Thatcher, è molto attenta alla moda e ne emula i tratti più evidenti: i tailleur sgargianti e l’acconciatura sono un fulgido esempio. Poi, anche la Truss, si è fatta fotografare alla guida di un carro armato. Più che uno scatto, una dichiarazione d’intenti anche per quella che sarà la strategia rispetto al conflitto russo-ucraino.
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