Sfiniti dall’aumento di gas e luce, per le famiglie italiane arriva una piccola, ma buona notizia sui libri di testo da acquistare per il nuovo anno scolastico. Quest’anno il loro costo…
Il conto alla rovescia verso l’inizio del nuovo anno scolastico è cominciato. Dieci giorni o giù di lì, l’avvio varia da regione a regione, si ricomincia ad andare a scuola.
A parte la gioia di vedere tornare sui banchi i ragazzi finalmente senza mascherina, non sono pochi i problemi che si dovranno affrontare. Ad iniziare dalla mancanza degli insegnanti a finire al caro libri, vero punto dolente soprattutto in questo momento di aumenti generalizzati. A lanciare per primo l’allarme e creare anche un po’ di disorientamento nelle famiglie, è stato il Codacons, che lo scorso 24 agosto ha subito calcolato “un caro-energia che si abbatte anche sul mondo della scuola” rendendo più difficile il rientro delle famiglie dalle ferie.
Ma le cose non stanno proprio così, almeno per quanto riguarda i libri di testo. A dirlo l’Aie, l’Associazione italiana editori, che in una nota tranquillizza le famiglie, perché si legge, “Nell’anno in cui l’inflazione segna su base annua una crescita dell’8% gli editori scolastici, nonostante il quasi raddoppio del prezzo della carta, contengono la crescita dei prezzi dei libri di testo della scuola secondaria di primo e secondo grado all’1,5%”.
Paolo Tartaglino, presidente del gruppo Educativo dell’Associazione Italiana Editori ricorda una regola importante, che ha frenato l’aumento.
“Il prezzo dei libri di testo è fissato a inizio d’anno e non può variare nel corso dell’anno stesso” quindi “i tetti di spesa, bloccati dal 2012 senza tener conto dell’incremento inflattivo e dell’inserimento di nuove materie, fissano l’importo complessivo massimo della spesa per ogni classe di ogni ordine di scuola” perciò “i numeri testimoniano il senso di responsabilità degli editori in una congiuntura molto difficile”.
Per i libri dunque, l’aumento di spesa a carico delle famiglie sarà decisamente inferiore all’inflazione reale, “che ora è dell’8,4%”, spiega il direttore generale della casa editrice Zanichelli Irene Enriques. Il punto fondamentale, è garantire ad ogni studente l’effettivo diritto allo studio, che deve essere l’obiettivo prioritario della politiche pubbliche del Paese.
Nonostante l’intervento del governo e il taglio di profitti degli editori:“la situazione per le aziende è allarmante. Il prezzo della carta è cresciuto di oltre il 70% e sta ancora aumentando. Anche i costi per la prestampa e la stampa sono cresciuti più dell’inflazione, a seguito dell’aumento del prezzo dell’energia. Tutto questo avrà necessariamente un effetto sui prezzi futuri. Per mitigarlo, servirebbe un credito d’imposta per la carta, come esiste per i quotidiani” aggiunge però l’ad dell’azienda Zanchelli.
In ogni caso, se per i libri si tira un sospiro di sollievo, lo stesso non si può dire per tutto il resto del materiale scolastico. Una famiglia dovrà fare i conti con i rincari di astucci, diari, zaini, quaderni, penne, ecc., prodotti i cui prezzi risultano aumentati mediamente del 7% rispetto allo scorso anno. Esborso previsto: 588 euro a studente.
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