Una scoperta sensazionale in Polonia getterebbe nuova luce sull’incerta esistenza dei vampiri. Ecco cosa è accaduto nel dettaglio.
Non si tratta di un nuovo capitolo della saga di Bram Stoker, né di un’ambientazione cinematografica finalizzata a lanciare l’ennesimo film in stile hollywoodiano sul Conte Dracula.
Semplicemente quello che è successo in Polonia riguarda il ritrovamento di una donna vampiro, i cui resti mortali risalgono al 1600. La sensazionale scoperta è da attribuire agli studiosi della Nicholis Copernicus University di Torun.
Una scoperta che potrebbe cambiare la storia
Dunque non solo Vlad l’impalatore, il nobile rumeno che per vendicarsi dei nemici li impalava e ne beveva il loro sangue. Accanto al personaggio storico su cui si innestano tutti i racconti sui vampiri, nuove e curiose ipotesi si starebbero adesso facendo largo in materia, dopo il rinvenimento nel villaggio di Pien dello scheletro di una donna, ancora in buone condizioni; ma contrassegnata da una falce intorno al collo e da un lucchetto chiuso all’alluce sinistro. Sarebbero questi i due principali elementi che farebbero pensare agli esperti di trovarsi di fronte a quel che resta di un vampiro.
Anzi di una vampira per l’esattezza. Se così fosse, si tratterebbe di una scoperta eccezionale. A diffondere la notizia ci ha pensato il Daily Mail. Agli interessanti dettagli circa la sepoltura del cadavere, si aggiunge anche il ritrovamento di un cappello di seta, a significare l’alta estrazione sociale della donna.
La donna vampiro: parla il professore Polinski
A fare luce sula vicenda è stato il capo dell’equipe di studiosi della Nicholas Copernicus University, che ha posto l’accento sull’anomala sepoltura. “Tra i modi usati per prevenire il ritorno dei morti figurano l’amputazione delle estremità, la sepoltura a pancia in giù, ma anche la lapidazione del cadavere o la cremazione – sostiene il docente – La falce in questo caso è posizionata in modo che se la donna si fosse svegliata, immediatamente le avrebbe tagliato la gola nel tentativo di alzarsi” spiega Polinski.
Infine, per quanto riguarda il lucchetto al dito del piede, il valore sarebbe simbolico e indicativo, significando “la fine di una fase e l’impossibilità di tornare” – ha spiegato l’esperto.