Instagram, occhio alla privacy | L’ultimo aggiornamento è un boomerang

Instagram ha violato la privacy di diversi utenti minorenni. Tutto è accaduto dall’ultimo aggiornamento fatto. Così l’Irish Data Protection Commission ha multato il social

Meta, la holding capitanata da Mark Zuckerberg che controlla le app Facebook, Whatsapp e Instagram, è finita sotto accusa dopo che l’ente irlandese che si occupa di tutela dei dati personali (IDPC), ha scoperto una grave violazione della privacy da parte del colosso social.

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Instagram, occhio alla privacy: il social multato per aver violato la privacy di utenti minorenni (Pixabay)

Una multa salatissima per Instagram che dovrà pagare ben 405 milioni di euro. Non è la prima volta che l’Unione Europea multa per questo genere di violazioni una grande società.

Era capitato l’estate scorsa con Amazon. In quel caso la multa che il gigante americano dovette pagare si aggirava intorno alla esorbitante cifra mai registrata prima: 746 milioni di euro.

Instagram, multa record per aver violato la privacy di utenti minorenni | Occhio all’ultimo aggiornamento dell’app

L’Irish Data Protection Commission – ovvero l’ente irlandese incaricata di tutelare la privacy degli utenti – ha chiesto al social Instagram di pagare ben 405 milioni di euro per avere violato il regolamento europeo sulla privacy (GDPR).

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Instagram, occhio alla privacy: violati dati sensibili appartenenti a utenti minori (Pixabay)

Secondo quanto riportato dalle autorità irlandesi, la grande società che controlla l’app Instagram, Meta, ha commesso una grande violazione sulla privacy dei minorenni, mostrando in diversi casi i loro indirizzi email e numeri di telefono a terzi. Dall’aggiornamento boomerang effettuato dal social i dati sarebbero diventati pubblici.

Tutto è avvenuto in seguito alla decisione da parte di alcuni utenti minori di 18 anni di passare a un account “business”. Questo genere di account consente all’utente che ne fa uso di accedere a maggiori statistiche sull’utilizzo del proprio profilo, facilitando, allo stesso modo, la pubblicazione dei propri contatti social. La holding di Mark Zuckerberg, Meta, a sua discolpa sostiene di avere aggiornato le impostazioni “più di un anno fa” proprio per evitare problemi di questo tipo. Dichiarando, dopo la sanzione arrivata, che farà ricorso.

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