Un quarantenne si è tolto la vita dopo aver sequestrato e tenuto in ostaggio sua moglie e suo figlio. E’ accaduto a Ladispoli dopo che l’uomo era finito agli arresti domiciliari, per aver aggredito i suoi familiari.
Furioso per la fine della sua relazione con la moglie, qualche giorno fa il quarantenne aveva cercato di aggredire la donna e aveva dato fuoco alla sua auto con la benzina.
La donna lo aveva denunciato, spaventata della violenza delle sue azioni e preoccupata soprattutto per il bambino piccolo. Nonostante la denuncia, quarant’otto ore dopo l’uomo è tornato a casa di sua moglie. Ha tentato di entrare ma la donna non gli ha aperto. A quel punto, l’uomo si è arrampicato al secondo piano ed è riuscito a entrare da un balcone aperto. Una volta in casa ha afferrato un coltello e ha sequestrato moglie e figlio in camera da letto.
La donna, però, poco prima di essere rinchiusa nella stanza, ha dato l’allarme alla polizia. Gli agenti sono arrivati sul posto e hanno avviato la trattativa. In un primo momento, l’uomo ha negato che ci fosse qualcuno con lui.
Intanto, minacciava col coltello i familiari per farli star zitti. La polizia ha braccato l’uomo che, quindi, ha cercato di scappare dal balcone. Ma la sua fuga è durata poco. Gli uomini della polizia lo hanno preso e arrestato in flagranza.
Dopo l’arresto, per il quarantenne sono scattati i domiciliari ed è stato allora che qualcosa è cambiato. Una volta a casa, ha chiamato la moglie per scusarsi e ha chiesto di poter parlare col figlio. Ma quando la donna gliel’ha negato, non ha insistito e non si è fatto più sentire.
E’ stato proprio questo comportamento inusuale ad allarmare la moglie. Che ha avvertito la polizia fornendo una copia delle chiavi di casa. Gli agenti lo hanno trovato morto in casa, dove si è tolto la vita impiccandosi.