Il ritorno alla Luna si fa attendere ancora. Per la seconda volta è stato rinviato il volo di Artemis 1, la missione dimostrativa senza equipaggio destinata a raggiungere l’orbita lunare con la capsula Orion.
Anche oggi, come era accaduto il 29 agosto, a costringere al rinvio è stato un problema tecnico.
Per tre volte i tecnici hanno provato a correggere il guasto, ma senza successo, tanto che dopo il terzo tentativo avevano dato parere favorevole al rinvio. Dopo una lunga attesa, è stato dello stesso parere anche il direttore di lancio, Charlie Blackwell-Thompson. “E’ un test“, ha detto l’amministratore capo della Nasa Bill Nelson subito dopo la decisione di fermare il countdown.
“L’obiettivo ultimo – ha aggiunto il capo della Nasa – è portare in sicurezza esseri umani sulla Luna“.
Come era accaduto il 29 agosto, anche oggi a far slittare il lancio è stato un problema rilevato durante il caricamento dell’idrogeno liquido.
Una perdita in un raccordo rilevata durante il caricamento del propellente ha fatto scattare l’allarme. “Si tratta di un test, proprio come quelli fatti ai tempi del programma Apollo“, ha detto all’ANSA il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia. “Quello che si adotta è un approccio sequenziale, nel quale ogni passo serve ad apprendere quali sono i problemi, a individuare le difficoltà e nel superarli“, ha aggiunto. una perdita avvenuta in un raccordo della struttura che collega il sistema di caricamento del propellente e il lanciatore.
“E’ una procedura complicatissima“, ha osservato Saccoccia. “E’ facile – ha aggiunto – immaginare la complessità di dover riempire un serbatoio così grande, come quello del razzo Sls, con del propellente capace di creare uno shock termico“. La Nasa ha, intanto, deciso che la nuova finestra di lancio non sarà nei prossimi giorni. Lo hanno detto i vertici della Nasa, aggiungendo che la nuova data non e’ ancora stata decisa. Secondo alcuni media Usa, potrebbe essere a fine settembre o meta’ ottobre.
Tornare sulla Luna è cruciale perché è questo il futuro dell’esplorazione spaziale. Arrivare nell’orbita lunare come farà la missione Artemis 1 è un primo passo simbolico. In questa missione apripista non ci sono astronauti a bordo della capsula Orion, ma tanta scienza e tecnologia, non solo americane. L’Agenzia Spaziale Europea (Esa), per esempio, ha realizzato il Modulo di Servizio Esm (European Service Module) della capsula, costruita dalla Lockheed Martin; alcuni elementi sono stati realizzati in Italia, dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo). Tanta anche la tecnologia italiana sulla missione Artemis 1, grazie dalla collaborazione fra Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l’industria. A rappresentare l’Italia nella missione c’è il piccolo satellite Argomoon, realizzato per l’Asi dall’azienda Argotec di Torino.
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