Caro bollette, le agevolazioni su elettricità e gas per chi ha redditi bassi sono state potenziate a Marzo. Ma molte delle famiglie che ne hanno diritto ancora non ne hanno beneficiato.
Lo sconto c’è ma non si vede. Cresce il numero delle famiglie, alle prese con bollette di luce e gas dai costi esorbitanti, che ancora non hanno beneficiato delle agevolazioni promesse dal Governo Draghi. Che ha addirittura esteso da 8.265 a 12mila euro l’Isee al di sotto del quale si ha diritto al beneficio.
Il bonus sociale per le bollette è l’agevolazione destinata alle famiglie con redditi bassi. Un sostegno assolutamente fondamentale per i ceti popolari che tuttavia ha incontrato notevoli ritardi nella sua attuazione. Con il risultato che la maggior parte dei nuovi beneficiari hanno continuato a pagare, più o meno, le stesse cifre di prima.
Per vedersi riconosciuti i sostegni, rispetto al passato, non è più necessario presentare domanda. Da quest’anno vengono riconosciuti in automatico dall’Autorità di regolazione del settore energetico (Arera) che riceve direttamente dall’Inps i codici fiscali di chi ne ha diritto e ha presentato in tempo la Dichiarazione sostitutiva unica necessaria per ottenere l’attestazione Isee.
Caro bollette, bonus sociale a singhiozzo: famiglie beneficiarie ancora a secco. Le motivazioni
Il problema riguarda la normativa: all’inizio di giugno è infatti arrivato l’avvertimento dell’Arera secondo cui per determinare i nuovi sconti sarebbero state necessarie una serie di chiarimenti e precisazioni.
Lo stesso Presidente Stefano Besseghini in una memoria per la Camera aveva chiarito che l’applicazione retroattiva avrebbe comportato problemi non trascurabili: “La gestione di tale modalità potrà avvenire solo in deroga rispetto alla normale procedura, con notevoli difficoltà operative da parte di tutti i soggetti coinvolti nel processo, richiedendo anche nuovi sviluppi informatici”. Così dopo un paio di mesi il decreto Aiuti bis di agosto, è arrivata la conferma del rafforzamento, fino alla fine dell’anno con altri 2,4 miliardi stanziati.
Nel frattempo però qualcosa è andato storto, con la macchina del trasferimento automatico dei dati da Inps ad Arera compromessa da malfunzionamenti procedurali. La conseguenza naturale degli intoppi è stata che molti di coloro che avevano scoperto di aver diritto ai benefici ancora non hanno visto nulla di quanto promesso. E stanno continuando a pagare bollette salatissime. Oltre, chiaramente a dover fare i conti con i rincari dei beni di prima necessità che gli aumenti energetici comportano.