Fa a pezzi il marito e lo butta in un canale, 68enne arrestata dai Carabinieri. La confessione della donna: “Temevo mi abbandonasse”. I resti del corpo dell’uomo erano stati rinvenuti in diversi sacchi della spazzatura.
Nadire Kurt ha ucciso suo marito a colpi d’accetta e poi lo ha gettato in un canale per punirlo della sua presunta infedeltà. Un macabro omicidio scaturito dal timore di essere lasciata per un’altra donna.
“Voleva lasciarmi – ha spiegato la Nadire Kurti alle Forze dell’Ordine di Rovigo – e poi avrebbe portato la sua amante a vivere in casa nostra”. La verità è però un’altra. La vittima, Shefki Kurti, pensionato albanese di 71 anni residente a Badia Polesine, sembra proprio non avesse alcuna relazione extraconiugale. Non solo, stando a quanto accertato finora pare anche che l’uomo non avesse nessuna intenzione di abbandonare la moglie e che quel movente fosse solamente il frutto di una mente annebbiata.
La 68enne, infatti, da anni è afflitta da diversi disturbi psichiatrici. Motivo per cui ha sempre condotto una vita solitaria e riservata. E negli ultimi tempi aveva sviluppato una gelosia ossessiva nei confronti del marito. E’ stata ricoverata nel reparto di psichiatria dell’Ospedale di Rovigo il 12 agosto e 6 giorni dopo ha confessato il delitto ai Carabinieri.
Fa a pezzi il marito e lo getta nel fiume, il delitto e il ritrovamento del cadavere
La notte tra il 21 e il 22 luglio scorso Nadire Kurti ha colpito il marito con un’ascia mentre erano in camera da letto. Poi ha trascinato il corpo in bagno, smembrandolo con la stessa ascia e tre coltelli ritrovati nel canale Adigetto, a Badia Polesine. Infine la 68enne ha messo i resti in alcuni sacchetti della spazzatura gettando anche questi nell’Adigetto.
A dare il via alle indagini, lo scorso 28 luglio, il ritrovamento da parte di alcuni tecnici addetti alla pulizia del canale di una gamba umana. Lo stesso giorno, a Lendinara, vengono trovati due sacchetti contenenti la testa e il busto di un uomo. Il terzo ritrovamento avviene nel pomeriggio dello stesso giorno, a Villanova del Ghebbo. In altri due sacchetti vengono trovate due braccia. Infine, il 31 luglio, sempre nell’Adigetto tra Lendinara e Villanova, viene rinvenuta anche la gamba mancante.