Il costo del gas continua a lievitare. Il problema non riguarda solo l’Italia, tanto che l’Ue sta pianificando una riunione straordinaria per discutere delle misure da mettere in campo. Da un lato per mettere un tetto limite al prezzo, dall’altro per far fronte a eventuali nuovi stop di gas russo nelle prossime settimane. A boccheggiare in questi giorni sono famiglie ma soprattutto le imprese, che si trovano con bollette esorbitanti e rischiano di dover chiudere. Ecco, allora, che dall’Enea, l’Ente nazionale per l’energia e l’ambiente, arriva un piano per provare a risparmiare. Al quotidiano online Free.it l’ingegnera Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Efficienza energetica dell’ENEA.
Bruxelles sta discutendo se e come imporre un tetto al prezzo del gas, per calmierare i prezzi folli di questi giorni. Il problema dei costi sta mettendo a dura prova le economie di molti Paesi europei. Ma la discussione non è semplice, perché le ripercussioni potrebbero essere anche peggiori. Con un tetto al prezzo, i produttori potrebbero vendere all’Ue meno gas creando ulteriori disagi. Essenziale, in questo momento, dunque, è imparare a risparmiare il più possibile. E si può fare. Un piano dell’Enea ha spiegato come. Al quotidiano online Free.it l’ingegnera Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Efficienza energetica dell’ENEA.
Cosa si può fare per risparmiare energia e gas?
“Prima di tutto c’è da dire che l’Enea da sempre lavora nel settore dell’efficienza energetica. Il Paese da moltissimi anni dà importanza al risparmio e all’efficienza stessa. Per fortuna, l’Italia è stata tra i primi Paesi ad aver puntato su questo aspetto rispetto ad altri Paesi, spesso lo dimentichiamo. Detto questo, è chiaro che, anche nell’ottica della transizione energetica e soprattutto in questa fase emergenziale, tutto quel che è stato messo in campo per risparmiare deve essere sfruttato al massimo. L’Enea questa primavera ha attuato uno studio sulle misure che, nel settore residenziale, si potrebbero attuare e applicare. Anche senza grossi impatti”.
In cosa consiste il piano che l’Enea ha realizzato?
“Noi abbiamo pensato questo studio in ottica strutturale, non solo emergenziale. E abbiamo preso prima di tutto in considerazione le misure amministrative. Che riguardano, per esempio, un cambiamento degli impianti domestici. Abbiamo fatto delle simulazioni e abbiamo visto cosa succede riducendo di un grado la temperatura in casa, lasciandola tra i 20 e i 19°. Abbiamo poi immaginato di ridurre di un’ora l’esercizio dell’impianto e di ridurre di 15 giorni l’uso del riscaldamento. Tutte queste misure non hanno un vero impatto sulla percezione delle persone. Ma potrebbe portare a un risparmio di almeno 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Che non sono pochi. E a un risparmio di 187 euro all’anno per famiglia”.
Cos’altro prevede il vostro piano di risparmio?
“Un altro studio che abbiamo portato avanti riguarda, invece, le misure comportamentali. Cioè, quelle misure che addirittura ci porterebbe a risparmiare 5 miliardi di metri cubi di gas. Come? Anche qui abbiamo diviso le misure in quelle con investimento e quelle senza investimento. È chiaro che se noi andiamo a rinnovare le caldaie in casa, a sostituire le caldaie con le pompe di calore o gli elettrodomestici di vecchie generazioni, abbiamo un risparmio notevole anche di energia.
Perché poi, anche risparmiando energia si risparmia il gas. E poi abbiamo pensato a quelle misure che riguardano la vita comune, l’utilizzo di fornelli, di acqua calda sanitaria. Tutte queste semplici misure, che, tra l’altro, dovrebbe essere strutturali, portano a risparmiare 3,6 miliardi di metri cubi di gas all’anno e fino a 240 euro a famiglia”.
Ora come ora, il problema più grande ce lo hanno le aziende. Cosa si può fare?
“Anche in questo caso dobbiamo distinguere le situazioni. Se l’inverno dovesse essere molto rigido, se ci dovessero essere ulteriori chiusure del gasdotto, è chiaro che si introdurrebbero misure emergenziali. Si sta valutando di attuare misure che non impattano sulla chiusura delle aziende. Si pensa, per esempio ad anticipare le pause relative alle manutenzioni. Oppure, molte aziende particolarmente energivore stanno pensando di sostituire il gas con una miscela di gas e di idrogeno. Cosa che ovviamente non solo risolverebbe il problema dell’approvvigionamento del gas. Ma sarebbe anche molto importante per la mitigazione degli effetti climatici.
Anche questa non è una misura pensata oggi per l’emergenza. Ma era stata già pensata come passo verso la decarbonizzazione. È chiaro che non si può dall’oggi al domani cambiare la rete e passare dal gas all’idrogeno. Però, l’integrazione di idrogeno in alcuni settori ambientali è una possibilità che Enea ha valutato anche insieme a Confindustria. E ha portato a risultato sorprendenti in termini di risparmio”.
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