Perquisizione Trump, pubblicata la dichiarazione giurata | Il giorno della verità si conclude con…

La tanto attesa deposizione giurata che il dipartimento di giustizia americano ha usato per chiedere la perquisizione della villa di Palm Beach di Donald Trump da parte dell’Fbi è stata pubblicata oggi, cosí come ordinato da un giudice della Florida. Le sorprese non sono mancate.

Secondo la dichiarazione giurata appena pubblicata nella residenza di Donald Trump di Mar-a-Lago ci potrebbero essere prove di ostruzione della giustizia.

Perquisizione Trump, Pubblicata la dichiarazione giurata. Il giorno della verità si conclude con…

Il documento rilasciato oggi era stato usato dal dipartimento di giustizia per evidenziare gli sforzi fatti nei mesi precedenti per recuperare tutti i documenti classificati e top secret che l’ex presidente degli Stati Uniti avrebbe illegalmente portavo via dalla Casa Bianca. Nelle 38 pagine della richiesta di perquisizione nel resort in Florida di Donald Trump si fa
riferimento a “documenti classificati” segnati come “Hcs”, cioe’ di “alto livello” di informazioni, alcune sono legate alla Corte di sorveglianza dell’Intelligence agli esteri e altri documenti condivisi con Paesi stranieri.

Ci sarebbero anche documenti legati a informatori degli 007 in tutto il mondo oltre a riferimenti a un sistema di controllo creato per proteggere gli stessi informatori, classificati come “human intelligence“. “Il governo sta conducendo un’indagine penale riguardante la rimozione e la conservazione improprie di informazioni classificate in spazi non autorizzati, come pure l’illegale occultamento o rimozione di documenti del governo“: è quanto si legge all’inizio dell’affidavit, diffuso oggi, con cui l’Fbi ha giustificato la clamorosa perquisizione nella residenza di Donald Trump.

Perquisizione Trump, pubblicata la richiesta del Dipartimento di Giustizia. Il giudice ha deciso di tutelare la sicurezza dei testimoni

Il giudice aveva chiesto al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di presentare la versione originale senza gli omissis. C’era dunque attesa per scoprire chi fosse stato coinvolto nelle indagini. L’attesa è stata però disattesa.

 

Il giudice ha concesso la pubblicazione di una versione “redatta”, ovvero con alcuni passaggi oscurati, del documento legale (l’affidavit). La diffusione del mandato di perquisizione e’ stata autorizzata da Bruce Reinhart, il giudice che lo aveva approvato. L’Fbi ha portato via da Mar-a-Lago piu’ di venti scatole contenenti undici serie di documenti governativi classificati, alcuni dei quali etichettati come “top secret”. Reinhart ha affermato che il Dipartimento di Giustizia ha validi motivi per mantenere segreti alcuni passaggi del documento alla luce della necessita’ di proteggere l’identita’ dei testimoni e agenti federali coinvolti, nonche’ le indagini e la strategia del governo e il materiale a disposizione del gran giuri’.

Il motivo della pubblicazione della dichiarazione giurata con ancora degli omissis è perchè l’indagine sui documenti classificati sequestrati nella residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago coinvolge “un significativo numero di testimoni civili la cui sicurezza potrebbe essere messa a rischio se le loro identita’ fossero rivelate”.

Secondo l’affidavit (con omissis) che ha portato alla clamorosa perquisizione dell’Fbi nella residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago, e che è stato diffuso oggi, 14 delle 15 casse recuperate all’inizio di quest’anno contenevano carte classificate (per un totale di 184 documenti) e 25 documenti erano top secret. Sulla pubblicazione con omissis è intervenuto lo stesso Donald Trump che ironicamente ha definito il tutto un’operazione di pubblice relazioni da parte del dipartimento di Giustizia.

Diverso l’approccio dell’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden “Lo lasceremo stabilire al dipartimento di Giustizia” se la sicurezza nazionale e’ stata compromessa a Mar-a-Lago, la residenza dell’ex presidente Usa, Donald Trump.

Gestione cookie