Luciano Pavarotti stella tra le stelle. il tenore italiano, nelle scorse ore, ha avuto un riconoscimento postumo molto ambito da tutte le star mondiali.
L’onorificenza precede di pochi giorni il 25esimo anniversario della scomparsa del mito della lirica mondiale.
“Se penso a mio padre, alle strade che ha aperto e alle tante emozioni date e ricevute, provo un senso di vertigine“, ha detto Cristina anche a nome delle sorelle Lorenza, Giuliana e Alice, di Nicoletta Mantovani e della figlia Caterina, ricordando Luciano dopo le recite, quando “felice, ma stanco ed affamato, a volte con ancora il costume di scene indosso, restava a firmare autografi per ore, per non scontentare neanche un ammiratore“.
Proprio Cristina Pavarotti era presente a Los Angeles per la cerimonia di posa del riconoscimento al padre.
Luciano Pavarotti, infatti. è stato ricordato con una prestigiosa stella sul marciapiede dell’Hollywood Boulevard, l’iconica Walk of Fame di Los Angeles.
La dedica della stella n. 2730 è avvenuta nel corso di una cerimonia in cui la figlia Cristina, a nome di tutte le eredi, e James Conlon, il direttore dell’Opera di Los Angeles, hanno reso omaggio al leggendario tenore italiano. La stella è stata posizionata accanto a quelle di Sydney Poitier, Stan Lee, Ennio Morricone e Lina Wertmuller.
Cristina Pavarotti, nel corso della cerimonia, ha evocato anche i momenti difficili ma ugualmente esemplari di oltre quattro decenni: “In camerino, circondato da pastiglie per la gola e umidificatori, completamente afono. Lo vedo fare no con la testa al direttore del teatro che voleva annunciare l’indisposizione. Perché, come gli avevo già sentito dire, si canta o non si canta, non ci sono scuse. Cantò poi come un funambolo sul filo, meravigliosamente“.
Conlon ha ricordato un artista che si assumeva rischi in un’epoca in cui non si usava: come quando nel 1990 cantò “Nessun Dorma” per la World Cup e quel brano divenne il suo cavallo di battaglia. La stella di Hollywood è un’ulteriore convalida dell’importanza della lirica italiana, candidata per entrare nel 2023 nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
Nelle prossime ore, infine, verrà inaugurato al Grammy Museum uno spazio dedicato al Maestro che di premi per la musica ne aveva vinti cinque più uno “alla leggenda“: ci sarà lo spartito del suo primo Requiem quando nel 1967 alla Scala lo diresse Herbert von Karajan e su cui poi Luciano raccolse le dediche di molti dei grandi direttori con cui l’ha poi interpretato nel corso di trent’anni.
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