La folle corsa del costo del gas sembra non avere limiti. Oggi il prezzo è schizzato a 315 euro per megawattora, con un incremento di circa il 7%. Il problema sta diventando sempre più stringente man mano che settembre si avvicina. Non solo perché c’è la campagna elettorale e il tema del gas è tra le priorità delle coalizioni. Ma soprattutto perché le temperature calano e l’avvicinarsi dell’autunno fa salire le preoccupazioni degli italiani per i mesi che verranno. Al quotidiano online Free.it Goffredo Galeazzi, direttore de Lastaffetta.com, portale che si occupa di energia e ambiente.
Mentre la campagna elettorale s’infuoca, quando manca meno di un mese al voto, la questione energetica agita l’Europa. In Italia il prezzo del gas sale di giorno in giorno e le aziende stanno lanciando un Sos. Si prospettano mesi davvero duri, soprattutto se il governo che entrerà in carica non sarà pronto a prendere provvedimenti. Come si fa a risparmiare? Concretamente, come si comporta? A Free.it Goffredo Galeazzi, direttore de Lastaffetta.com, portale che si occupa di energia e ambiente.
Cosa pensa della situazione energetica attuale in Italia?
“Penso che la prima cosa da fare sia lanciare una campagna importante di risparmio energetico. Nonostante le rassicurazioni la situazione è tutt’altro che tranquilla e noi non possiamo rischiare di chiudere imprese e di lasciare le famiglie senza riscaldamento. Quindi, la prima cosa da fare è puntare su una capillare informazione su come risparmiare e i suoi benefici che si possono ottenere utilizzando in maniera razionale”.
La campagna informativa secondo lei non è abbastanza forte?
“No, è ancora sottovalutati secondo me i rischi di un problema di approvvigionamento che potrebbe bloccarsi in qualsiasi momento. Non bastano le rassicurazioni sul fatto che le nostre riserve di gas sono all’80% delle capacità. Se in pieno inverno ci saranno delle interruzioni del flusso, gli stoccaggi andranno giù velocemente. Bisogna fare qualcosa per evitare uno stop della vita, soprattutto economica, delle imprese italiane. Ci sono aziende che rischiano di chiudere per l’alto costo del gas. Con i prezzi attuali molte industrie non operano, non vanno avanti. Questo avrebbe conseguenze sul nostro Paese che vanno al di là dell’aspetto energetico”.
Concretamente, come si fa a risparmiare? Cioè, le aziende come possono consumare meno gas ed energia?
“Le aziende possono per esempio lavorare nelle ore in cui il costo dell’energia è più basso. Molte imprese hanno già cominciato a farlo. Per esempio, stanno lavorando di notte o la mattina molto presto per evitare i picchi di costo nelle ore di punta e i prezzi salgono molto. E’ chiaro che questo atteggiamento comporta una rivoluzione dell’orario di lavoro, una riorganizzazione del personale e non tutti possono permettersi di farlo.
In casa, invece, si può fare molta attenzione sull’utilizzo degli elettrodomestici, ridurre l’utilizzo di termoconvettori per l’aria condizionata o per l’aria calda, a seconda della stagione. Si possono azionare lavatrice e lavastoviglie nelle fasce orario in cui si paga meno. Bisognare fare attenzione a tante piccole cose cui magari normalmente non facciamo caso ma che, invece, fanno tanto. Mi viene in mente, per esempio, spegnere le luci negli ambienti che non si sta frequentando in quel preciso momento”.
Quindi, risparmiare si può?
“Risparmiare si può, assolutamente. Si può trovare il modo di contenere i consumi, dopo anni in cui, diciamoci la verità, abbiamo tutti un po’ sbracato. Senza preoccuparcene più di tanto. Bisognerà fare i conti con l’inverno sperando che non sia particolarmente freddo.
Gas, Goffredo Galeazzi (Lastaffetta.com) a Free.it | “Informazioni insufficienti per cittadini e imprese. Autunno duro. Vi dico come risparmiare per…”
E comunque sarà necessario tenere il riscaldamento di 2/3 gradi più basso di quanto magari siamo normalmente abituati. Magari meno tempo. Che non è un dramma. Si sta benissimo a 19 gradi, in casa.
Il gas è utilizzato come un’arma contro l’Occidente dalla Russia, questo lo sappiamo. Ed è utilizzato in maniera strumentale un po’ da tutti, anche a livelli politico. In Germania si sta pensando di riaccendere le centrali nucleari che aveva deciso di dismettere, si stanno mandando a tutta forza gli impianti a carbone. In barba al problema climatico”.
Lei ci crede alla possibilità di essere indipendenti dalla Russia?
“No. Sicuramente non per questo inverno e nemmeno dal prossimo. Si possono certamente ridurre le importazioni, visto che negli ultimi anni eravamo arrivati a prendere da Mosca oltre il 40% delle nostre forniture. Si può puntare, come ha fatto il governo, su nuove forniture. In questo devo dire un contributo potrà venire dai rigassificatori che sono stati programmati per poter utilizzare il gnl.
Tenendo conto che il gas liquefatto che possiamo acquistare in giro per il mondo è sicuramente più caro di quello che arriva via gasdotto. E questo avrà delle ripercussioni economiche. E’ una riflessione che va fatta. Ci sarà più concorrenza, il gas passa attraverso strutture fisiche, i tubi. Il gnl può girare per il mondo sulle metaniere e va dove il prezzo è più alto. Se serve in Cina, Giappone o in Australia, ci sarà una concorrenza spietata”.