Scuola, le nuove regole per il ritorno sui banchi: niente mascherine in classe. Stop anche a distanziamento e ingressi scaglionati. Cosa c’è da sapere.
Da settembre per personale scolastico e studenti le mascherine non saranno più obbligatorie a scuola. Il 12 settembre si riparte, milioni di bambini e ragazzi torneranno sui banchi senza le misure di prevenzione anti-Covid che ci hanno accompagnati negli ultimi tre anni.
Le attuali restrizioni decadono il 31 agosto e il Governo non sembra intenzionato a prorogarle. La prima novità importante è il rientro in presenza: solamente chi ha febbre sopra i 37,5 o ha effettuato il test Covid, risultando positivo, dovrà rimanere a casa. Le uniche indicazioni che resteranno in vigore riguardano i soggetti ‘fragili’ e le persone che “sono a rischio di sviluppare forme severe di Covid-19”. La circolare del Ministero dell’Istruzione inviata la scorsa settimana ai presidi non prevede più neanche l’obbligo della didattica a distanza per coloro che sono in isolamento per positività al Covid. Tuttavia le scuole, in caso di nuova ondata, dovranno essere “preparate e pronte” a rimettere in atto le misure adottate negli scorsi anni.
Si torna a scuola, stop a distanziamento e ingressi scaglionati: le nuove regole per studenti e professori
Niente mascherine in classe. Chi ha problemi di salute o è a rischio Covid non può utilizzare la sua condizione come pretesto per rimanere a casa. Potrà però proteggersi indossando la classica mascherina Ffp2.
Addio anche a distanziamento tra i banchi e a percorsi alternativi. Ma la ‘rivoluzione’ non si ferma qua: cesseranno anche i limiti all’attività sportiva e gli ingressi scaglionati. Un’altra novità riguarderà i professori no vax che potranno tornare in classe dopo le tanto discusse sospensioni. L’unica raccomandazione degli ultimi tre anni a restare in piedi è quella relativa alla costante areazione dei locali: si raccomanda di aprire le finestre delle aule con frequenza per favorire il ricircolo d’aria.
Tornano alla normalità anche le attività anche per i più piccoli, i bambini sotto i sei anni che frequentano i nidi e le scuole dell’infanzia. Soltanto nel caso in cui la situazione dovesse precipitare nuovamente tornerebbero in vigore le vecchie regole: niente più giochi da casa, divisione in gruppi stabili dei bambini, accompagnamento da parte di un solo adulto e merenda in classe.