Guerra Russia Ucraina. Le notizie di lunedì 22 agosto 2022. Gli aggiornamenti sul conflitto.
180esimo giorno di guerra, tensione alle stelle tra Mosca e Kiev dopo la morte della figlia del politologo russo e ideologo di Putin Alexandr Dugin. Darya Dugina è morta nell’esplosione della sua auto, avvenuta nel distretto di Odintsovsky, nella Regione di Mosca.
Kiev fa sapere di non essere coinvolta nell’esplosione della vettura della trentenne filosofa. Mentre le Autorità russe hanno aperto un procedimento penale per omicidio e annunciano: “Se confermata la pista ucraina, è terrorismo di Stato“. Intanto Joe Biden, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Boris Johnson chiedono “moderazione” intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi. Prevista a settembre l’ispezione dell’Aiea.
22.30 – Gli Usa respingono la richiesta del presidente ucraino, Volodymr Zelenski, di negare il visto a tutti i russi. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano, Ned Price, spiegando che Washington “non vuole chiudere la via per rifugiarsi e mettersi al sicuro ai dissidenti e ad altre persone vulnerabili agli abusi dei diritti umani“.
22.20 – Gli Usa condannano inequivocabilmente il prendere di mira intenzionalmente i civili ovunque: lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, rispondendo a una domanda sull’uccisione con un’autobomba di Darya Dugina, la figlia dell’ultranazionalista Aleksandr Dugin. Price ha rifiutato di rispondere a chi gli chiedeva se gli Usa sanno chi c’è dietro l’attacco ma ha aggiunto di non avere alcun dubbio che i russi presenteranno “certe conclusioni”. Mosca ha già accusato una presunta agente dell’intelligence ucraina.
21.15 – “L’Ucraina non è certamente coinvolta nell’omicidio della signora Dugina. Non ha senso per l’Ucraina per molti motivi. La famiglia Dugin non è parte degli organizzatori e dei gestori attivi della guerra. Sono solo elementi del sistema generale di propaganda isterica della Russia“. Lo ha detto alla Bild MykhailoPodolyak, principale consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Le azioni terroristiche mirate, che eliminano qualcuno sul territorio della Federazione Russa, non sono la via dell’Ucraina. L’Ucraina sta combattendo una guerra di liberazione“, ha aggiunto Podolyak, che negli ultimi mesi ha fatto parte del team di negoziazione con la Russia durante il conflitto. “Della morte della signora Dugina approfitta quella parte dello spettro politico della Russia che sostiene una mobilitazione per l’escalation, la radicalizzazione delle ostilità e la possibilità di usare armi che sono vietate da varie convenzioni“, ha aggiunto Podolyak.
19.30 – Le Forze armate ucraine hanno nuovamente colpito il ponte di Antonivka nella regione di Kherson. In un post sulla sua pagina Facebook, Serhii Khlan, deputato del Consiglio regionale, ha scritto: “Le Forze Armate dell’Ucraina stanno colpendo di nuovo il ponte di Antonivka… Stiamo sfiancando il nemico nella regione di Kherson“. Lo riporta Ukrinform. “Le informazioni sulle esplosioni arrivano da diverse aree. Sono state colpite postazioni militari a Nova Kakhovka, Tavriysk, Malokakhovka, Kakhovka e Chornobaivka. Stiamo aspettando i dati ufficiali“, ha scritto Khlan. Come riportato da Ukrinform, dopo che le forze armate ucraine hanno lanciato il quarto attacco al ponte di Antonivka, il personale militare russo ha iniziato a portare le proprie famiglie fuori da Kherson. Il ponte Antonivka, inaugurato nel 1985, collega Kherson con la riva sinistra del fiume Dnipro.
19.20 – Ammonta a 19 il numero dei morti dopo gli attacchi russi contro Kharkiv, a nord-est dell’Ucraina. Lo ha detto Dmytro Chubenko, portavoce dell’ufficio del procuratore regionale di Kharkiv, citato dall’agenzia di stampa Ukrinform. I soccorritori hanno terminato le operazioni di ricerca in un dormitorio di tre piani nel distretto di Saltiv, distrutto dai bombardamenti russi il 17 agosto. “Oggi i lavori di ricerca e soccorso sono stati completati. I soccorritori hanno raggiunto il seminterrato e l’hanno ispezionato. Negli ultimi due giorni non sono stati trovati corpi, quindi il numero totale delle vittime è 19. Tra i morti ci sono dieci uomini, otto donne e il sesso di un’altra vittima non è stato ancora determinato a causa di lesioni corporali significative“, ha precisato Chubenko.
19.00 – Natalya Vovk, cittadina ucraina che l’intelligence russa sospetta di essere l’assassina della giornalista Daria Dugina, non è collegata al Battaglione Azov ucraino. Il Battaglione, considerato in Russia un gruppo terrorista e che in Ucraina è incorporato nell’esercito nazionale, ha smentito quanto diffuso dai media russi che citando un gruppo di hacker hanno scritto che la donna sarebbe membro degli Azov. “L’attentato è la preparazione all’apertura del ‘tribunale’ contro l’Azov. Dopotutto, in questo modo la Russia scalda l’opinione pubblica dei suoi cittadini sulla ‘necessita” di un simile processo”, si legge sul canale Telegram del Battaglione che si riferisce al processo che i russi vorrebbero aprire a Mariupol contro gli uomini dell’Azov fatti prigionieri.
18.20 – “La propaganda russa vive in un mondo immaginario: una donna ucraina e sua figlia di 12 anni sono stati ‘incaricati’ di essere colpevoli di aver fatto saltare in aria l’auto della propagandista Dugina. È sorprendente che non abbiano trovato sul posto un “visto estone”. Le vipere dei servizi speciali iniziarono una lotta intestina“. Lo ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino, Mikhailo Podolyak, rispondendo alle accuse mosse dall’Fsb russo secondo cui a uccidere la giornalista russa sabato sera con un’autobomba sarebbe stata una cittadina ucraina. Secondo un gruppo di hacker, citati dai media russi ufficiali, la donna era membro del battaglione Azov.
17.40 – L’Estonia non ha ricevuto alcuna richiesta ufficiale di estradizione dalle autorità russe per Natalia Vovk, la donna che i servizi russi (Fsb) accusano di essere l’assassina di Darya Dugina. “Possiamo pubblicare i dati sugli attraversamenti delle frontiere solo nei casi previsti dalla legge. Non abbiamo ricevuto alcuna informazione ufficiale o richiesta dalle autorità russe su questa questione“, ha affermato il ministro degli Esteri estone in una nota ad una richiesta dell’agenzia russa Interfax.
17.00 – I servizi di sicurezza russi dell’Fsb hanno diffuso un video che mostra i movimenti di Natalia Vovk, la donna ucraina indicata come l’assassina di Darya Dugina. “Come si evince dal video” scrive la Tass, “la donna, insieme alla figlia, è entrata in Russia il 23 luglio dopo un check doganale. Il video mostra anche filmati di lei che entra nel condominio di Dugina e mentre lascia la Russia per l’Estonia: con la figlia viene ripresa al confine alle 12.02 del 21 agosto. La loro auto, come mostrano le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso, viene perquisita a fondo“, ma la Vovk riesce ad attraversare la frontiera.
16.29 – La cittadina ucraina Natalia Vovk, accusata di essere la responsabile dell’attentato in cui è rimasta uccisa Darya Dugina, sarà inserita nella lista dei ricercati ai fini dell’estradizione in Russia. Lo hanno reso noto le autorità russe citate dalla TASS.
16.24 – “La propaganda russa vive nel mondo della fiction. Una donna e la figlia di 12 anni sono state incaricate di aver fatto saltare in aria l’auto della propagandista Dugina? Incredibile, non hanno trovato il ‘visto estone’ sul posto. Le vipere dei Servizi Segreti russi hanno iniziato la loro lotta interna”. Così su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
16.16 – “Un crimine vile e crudele“ che ha portato via ai suoi cari una “persona brillante e di talento, un vero cuore russo, gentile, amorevole, comprensivo ed aperto”. Una donna che “alla patria ha dimostrato con i fatti cosa vuole dire essere patriota della Russia“. Lo ha affermato il Presidente russo Vladimir Putin, citato dal canale Telegram del Cremlino, in un messaggio di condoglianze per l’uccisione di Darya Dugina.
13.44 – L’omicidio della giornalista Darya Dugina è stato risolto. Secondo i Servizi Segreti russi sarebbe stato preparato dai Servizi Speciali ucraini: l’esecutore sarebbe la cittadina ucraina Natalia Vovk, fuggita dopo il crimine in Estonia. Lo ha riferito alla TASS presso il Center for Public Relations dell’Fsb di Mosca. Secondo l’Fsb Vovk, insieme alla figlia di 12 anni, è arrivata in Russia il 23 luglio e ha affittato un appartamento nello stabile in cui viveva Dugina per raccogliere informazioni sul suo stile di vita. Dopo l’attentato, eseguito con una esplosione controllata a distanza di un ordigno nascosto nell’auto della giornalista, Vovk e sua figlia sono partiti per l’Estonia attraversando la regione di Pskov.
13.29 – A quasi sei mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, è necessario assicurare che “non vi sia un’escalation bellica”. Lo ha detto il Cancelliere tedesco Olaf Scholz durante un incontro pubblico a Berlino nel corso dell’annuale giornata delle porte aperte del Governo tedesco. “Questa è una guerra che Putin e la Russia, hanno iniziato chiaramente con l’intenzione di conquistare un Paese vicino. Credo che questo fosse l’obiettivo originario”, ha detto Scholz rispondendo ad una cittadina che gli aveva chiesto quale fosse la strategia per porre fine al conflitto
13.23 – Uno dei fondatori della rock band britannica Pink Floyd, Roger Waters, è stato incluso nel database del sito web ucraino Peacemaker, contenente i dati personali delle persone considerate nemiche del Paese. Waters, in un’intervista alla CNN, aveva affermato che il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta commettendo un crimine fomentando il conflitto in Ucraina. Lo riporta la TASS.
13.15 – Sono almeno 373 bambini i bambini rimasti uccisi in Ucraina dalliinizio dell’invasione su larga scala dello scorso 24 febbraio. Lo ha scritto su Telegram l’Ufficio del Procuratore generale di Kiev. Sono almeno 723 quelli feriti.
13.08 – La morte di Darya Dugina è la prova che “Kiev è passata al terrore individuale”. Lo ha dichiarato il leader dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk Denis Pushilin, citato dalla TASS, all’emittente Rossiya-24. “Con tutte le indicazioni, possiamo dire che Kiev è passata al terrore individuale. Pensare a una specie di incidente, a una sorta di coincidenza, ahimè, non è possibile”, le parole di Pushilin.
13.00 – Sono almeno 45.400 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione su larga scala dello scorso 24 febbraio. Lo rende noto l’Esercito di Kiev nel consueto aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca. Nell’ultimo report si registrano anche 234 caccia russi, 198 elicotteri e 815 droni abbattuti. Inoltre le Forze Armate di Kiev riferiscono di aver distrutto 1.919 carri armati russi, 1.032 sistemi di artiglieria e 4.230 veicoli blindati per il trasporto delle truppe. Lo riporta il Kyiv Independent.
12.52 – “La Russia è una potenza mondiale forte e indipendente. Sulla scena internazionale ci impegniamo a perseguire solo politiche che soddisfino gli interessi vitali della nostra patria”. Lo ha affermato il Presidente russo Vladimir Putin in un messaggio pubblicato sul sito internet del Cremlino in occasione della giornata nazionale della bandiera russa. “Sono fiducioso che la bandiera nazionale russa rimarrà sempre un simbolo sacro per tutte le generazioni dei nostri cittadini. Li ispirerà alla gloria militare, ai risultati professionali e a nuove vette nella scienza, nella cultura e nello sport. Li renderà orgogliosi della loro patria”, ha aggiunto Putin.
12.44 – L’ordigno esplosivo installato sull’auto della politologa e giornalista Darya Dugina è stato fatto esplodere a distanza. Lo rendono noto le Forze dell’Ordine russe, citate dalla TASS. “Ora è stato stabilito che la bomba sull’auto di Dugina è stata innescata a distanza. Presumibilmente, l’auto è stata monitorata e il suo movimento è stato controllato”, ha affermato una fonte della Polizia di Mosca alla TASS.
12.33 – L’artiglieria russa ha colpito nella notte la città ucraina di Nikopol, a pochi kilometri dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, sull’altra sponda del fiume Dnepr. Lo riferisce su Telegram il Governatore della regione di Dnipropetrovsk Valentyn Reznichenko. I distretti di Nikopol, Kryvoriz e Synelnykiv sono stati attaccati nella notte con batterie missilistiche Grad, alcuni edifici civili, tra cui una scuola e un asilo, sono stati distrutti e quasi 50 persone sono rimaste ferite.
12.22 – “So che gli allucinogeni portano a una perdita di contatto con la realtà. Ma i rappresentanti russi dovrebbero capire che il mondo osserva la guerra in diretta, così come i suoi crimini. Quindi, i tentativi di incolpare l’Ucraina per gli attentati terroristici alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, a Olenivka o per l’esplosione di un’auto nella periferia di Mosca sono inutili…”. Lo ha scritto in un tweet il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
09.09 – “Se i russi processeranno i prigionieri ucraini a Mariupol, qualsiasi negoziato con la Federazione Russa sarà impossibile”. Così il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto video messaggio serale alla Nazione. “Ci sono notizie nei media – prosegue Zelensky – secondo cui a Mariupol si sta preparando lo scenario per un processo assolutamente disgustoso e assurdo contro i difensori ucraini, i nostri soldati che sono prigionieri degli occupanti. Se ci sarà questo spregevole tribunale, se la nostra gente verrà portata in questi contesti in violazione di tutti gli accordi e delle regole internazionali, questa sarà la linea oltre la quale qualsiasi negoziato sarà impossibile. Non ci saranno più colloqui”, conclude.
Il conflitto tra Mosca e Kiev giunge al 180esimo giorno, dopo l’attentato contro l’ideologo di Putin, Aleksandr Dugin, in cui è rimasta uccisa sua figlia Daria, Mosca accusa Kiev: “E’ stato un attentato su commissione”. La replica di Kiev: “Nessun nostro coinvolgimento”. La 30enne filosofa è morta nell’esplosione della sua auto, avvenuta nel distretto di Odintsovsky, nella Regione di Mosca.
Le Autorità russe hanno aperto un procedimento penale per omicidio e annunciano: “Se confermata la pista ucraina, è terrorismo di Stato“. Nel frattempo Joe Biden, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Boris Johnson chiedono “moderazione” intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi, dove a settembre è prevista l’ispezione dell’Aiea.
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