Omicidio Fabozzi, preso il presunto killer | Sconvolgente il comportamento dopo l’omicidio

C’è una svolta nell’omicidio di Carmela Fabozzi, la 73enne uccisa nella sua casa in provincia di Varese. La Procura della città lombarda ha comunicato l’arresto di un uomo. Gli investigatori sono rimasti sconvolti dal comportamento del presunto killer dopo l’omicidio.

Il sospetto prestava attività di volontariato presso un’associazione che si occupa di anziani.

Svolta nell’omicidio Fabozzi. I carabinieri hanno arrestato un uomo

Carmela Fabozzi conosceva il suo killer. La vittima – hanno stabilito le indagini dei carabinieri di Varese – aveva già incontrato l’arrestato, che prestava attività di volontario un un’associazione alla quale si rivolgono le persone anziane che hanno bisogno di accompagnamento sociale, trasporto amico o di ricevere farmaci a domicilio.

In alcune occasioni la 73enne aveva usato questo servizio. I militari hanno quindi identificato un uomo che alcuni vicini di casa, il giorno dell’omicidio, avevano visto bussare alla porta di casa della donna. Per il presunto killer sono quindi scattate le manette.

Omicidio Fabozzi, arrestato il presunto killer. Conosceva la vittima e dopo l’omicidio è andato in vacanza

I carabinieri, in relazione all’omicidio di Carmela Fabozzi uccisa lo scorso22 luglio, hanno quindi arrestato un uomo di 60 anni, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e truffe anche ai danni di persone anziane

Omicidio Fabozzi, il presunto killer sarebbe un 60enne con precedenti penali per truffe ai danni di anziani

Si chiama Sergio Domenichini l’uomo arrestato per l’omicidio di Carmela Fabozzi, 73 anni, uccisa nella sua casa a Malnate nel Varesotto. Dalla casa aveva preso due telefoni, il primo era spento dal giorno precedente l’omicidio, l’altro ha cessato ogni attività alle 12 e 52 del giorno del delitto. I telefoni sono stati prelevati stando all’ordinanza di custodia cautelare, perché con “ogni evidenza contenenti messaggi e contatti riconducibili all’aggressore“.

L’uomo, che la vittima conosceva, il giorno del delitto era andato in vacanza dove era rimasto fino al 17 agosto. Uno dei vicini aveva raccontato di averlo già visto, qualche mese prima, parlare sul pianerottolo con l’anziana. Dalle indagini erano emersi altri elementi di prova. La donna era stata uccisa nell’ingresso dell’abitazione, vicino ad un mobile con un pesante vaso di fiori secchi. Fiori che sono stati trovati sotto il corpo della donna, mentre il vaso era al suo posto.

Gli accertamenti del Ris di Parma hanno consentito di trovare all’interno del vaso le impronte dell’arrestato che il 22 luglio era andato in vacanza dove era rimasto fino al 17 agosto, abbandonando l’albergo in cui si trovava senza saldare il conto.

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