Marcell Jacobs parla dopo la vittoria agli Europei sui 100 metri e svela la provocazione degli inglesi poco prima della finale di Monaco: “Vi spiego cosa facevano lontano dalle telecamere”.
Marcell Jacobs è tornato. Quarantaquattro passi e mezzo in fila per vincere un altro oro e dimostrare che quando non si mettono di mezzo gli infortuni nei 100 metri comanda ancora lui.
Un titolo europeo strameritato, arrivato dopo mesi tribolati a causa dei continui acciacchi fisici che avevano messo a repentaglio la sua partecipazione ai Mondiali e rischiavano di tenerlo fuori anche dalla rassegna continentale. L’azzurro è tornato a volare vincendo i 100 metri agli Europei di Monaco, dopo la delusione dei Mondiali di Eugene da cui si era ritirato, in semifinale, per un problema muscolare.
Precedenti illustri, l’ultimo italiano a vincere l’oro nella velocità era stato Pietro Mennea, 44 anni fa. “Non si possono fare raffronti, ognuno ha il suo stile e la sua personalità. Sono contento di venire dopo Mennea. Il miglior modo di contare è quello di lasciare una scia, di stimolare chi viene dopo di te“, ha spiegato Jacobs in un’intervista a Repubblica.
What a 100m run from Italy’s Lamont Jacobs 👏🔥
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Outside of Europe: https://t.co/7H6pt7kJZa pic.twitter.com/JbA09q6JLO— European Championships (@Euro_Champs) August 16, 2022
Marcell Jacobs, svelato il retroscena prima della finale. Inglesi poco ‘british’: “Cosa è successo a telecamere spente”
Ecco quello voleva fare da bambino: essere uno da cui si poteva trarre ispirazione. “Io stesso ho delle figure di riferimento: LeBron James, nel basket, uno che viene dal nulla, Lewis Hamilton che ha rivoluzionato la Formula Uno, e Usain Bolt che ha cambiato l’atletica”, ha rivelato il velocista azzurro.
Il campione olimpico ha parlato di “un’atmosfera pesante nella call room”, prima della chiamata ai blocchi di partenza. Con gli atleti inglesi (in finale erano tre) impegnati a infastidirlo con sterili provocazioni.
“Prima della gara, gli inglesi hanno cercato di darmi qualche spallatina, così per intimorirmi. Però alla fine si sono complimentati, Hughes si è avvicinato e mi ha detto: ‘ho molto rispetto per te’. Non ho mai avuto problemi di credibilità con gli altri sprinter”, ha raccontato Jacobs. Perché, ha aggiunto l’azzurro, “a dubitare di me l’anno scorso è stata la stampa inglese, non gli atleti”.