Piero Angela, l’ultimo saluto al divulgatore scientifico e giornalista si arricchisce di presenze illustri: la differenza la fa il figlio.
Piero Angela, una vita spesa per gli altri – raccontando e rendendo la scienza un patrimonio a disposizione di tutti – che oggi gli rendono omaggio al Campidoglio: la camera ardente è stata allestita dalle 10.40 nella sala Protomoteca. Altri artisti e personalità hanno avuto lo stesso onore, ma quasi nessuno è circondato dallo stesso affetto: centinaia di personalità tra istituzioni e colleghi della televisione e dello spettacolo.
Un cronista a tutto tondo era Piero Angela. In grado di scegliere la divulgazione scientifica come opzione, malgrado avesse un Curriculum gremito: giornalista d’inchiesta, inviato di guerra. Le ha fatte tutte, fino al successo con Superquark. Celebre trasmissione che accompagna gli italiani ormai da anni: anche adesso, che Piero non c’è più, sono disponibili le nuove puntate. Le ha registrate in tempo. 70 anni, dal 1952, al servizio della RAI: sempre presente, persino nel commiato ai telespettatori. Preparato prima, quasi come se si sentisse che fosse giunta la sua ora.
Piero Angela, lacrime e commozione alla camera ardente: il discorso di Alberto commuove i presenti
La consapevolezza, alla veneranda età di 93 anni, è un dono: ancor più se per una vita hai scelto il pragmatismo su tutto il resto. Quindi la lucidità è la tua fedele compagna, prima di ogni altra cosa: Piero Angela non ha fatto altro che mettere in pratica i propri ideali fino all’ultimo. Questo, tra le tante cose, ricorda il figlio Alberto che prende in eredità non solo la sua professione – il successo di Ulisse e le altre trasmissioni è sotto gli occhi di tutti – ma anche un certo appeal. Oltre all’atteggiamento scanzonato, ma consapevole, di fronte alle avversità.
Alberto Angela saluta così suo padre di fronte a una platea gremita, presente anche il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “L’ultimo insegnamento papà me lo ha dato con l’esempio: mi ha insegnato a non aver paura della morte, la più grande di ogni essere umano. Vi si è avvicinato con una serenità che mi ha sconvolto e con razionalità e piedi per terra. Mio padre se ne è andato soddisfatto come quando ci si alza dal tavolo dopo una bella cena con gli amici. Ha detto, nell’ultimo discorso, fate la vostra parte. Ecco, io cercherò di fare la mia”.
