Voli cancellati, in vacanza spesso capita di avere problemi con il trasporto aereo. Cosa fare per evitare il peggio in caso di cancellazioni.
Aria fritta. Espressione che ritorna anche e soprattutto in vacanza: i turisti sono soliti muoversi in aereo secondo una tabella di marcia ben precisa stabilita con la compagnia di riferimento. Tra check-in e check-out è già tutto stabilito, più o meno, occorre però fare attenzione alle dinamiche per non arrivare impreparati. O peggio: incorrere in qualche disguido.
Al netto di una buona organizzazione, che dovrebbe essere la prassi, c’è sempre qualche imprevisto con cui fare i conti. In particolare durante i mesi estivi, quando l’afflusso negli aeroporti – complici le vacanze estive – è maggiore. Esistono una serie di norme da ricordare, procedure per non incappare in situazioni spiacevoli dopo qualche incomprensione di sorta.
L’Enac, nella fattispecie, ha messo a punto una carta dei diritti del passeggero a cui è possibile appellarsi in caso di mancata tutela o disservizi di vario genere. Nell’eventualità della cancellazione del volo, è necessario conservare tutto per i prossimi mesi: carta d’imbarco e documentazione relativa con gli estremi della tratta. Sarà premura della compagnia aerea correre ai ripari. La modalità è relativamente semplice: in aeroporto c’è la sezione rimborsi che rimanda in apposite sezioni a seconda della compagnia di riferimento, c’è anche la possibilità di rintracciare tutto sul Web.
Nello specifico, il rimborso – una volta accertato il danno (nella fattispecie la cancellazione improvvisa) – parte dopo la consegna degli incartamenti. Se entro 14 giorni dalla data prevista non viene fatta richiesta, il rimborso è da considerarsi nullo. Nella stessa maniera, se il rimborso spettante non viene elargito entro il medesimo tempo dalla conferma data, è possibile richiedere i “danni morali” alla compagnia. Quindi potrebbe scattare un’ulteriore ammenda per la compagnia che sarà costretta a pagare evitando conseguenze peggiori. Si va dai 400 ai 600 euro a seconda della situazione. La compensazione monetaria può essere richiesta entro 2 anni, relativamente all’aggiunta di eventuali ammende.
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