C’è il primo Italiano indagato per essere andato a combattere in Ucraina con la resistenza. La magistratura italiana lo accusa di essere un mercenario.
L’indagine della Digos era partita dopo le dichiarazioni del giovane al settimanale Panorama.
Le ultime tracce del primo italiano indagato per essere andato a combattere in Ucraina risalgono all’1 agosto. In quella data aveva pubblicato una foto su Instagram in cui mostra il dito medio al fotografo, quasi certamente un altro giovane combattente nella Brigata internazionale Ucraina, imbraccia una mitragliatrice leggera, indossa un elmetto e ha il volto nascosto da un paio di occhiali scuri e da un passamontagna.
In un altro scatto, nascosto in un bosco, osserva con i binocoli un punto all’orizzonte. Il 6 giugno aveva pubblicato una foto dove teneva in braccio un cucciolo di pastore tedesco citando Charles M. Schulz, l’autore di Linus: “La felicità è un cucciolo caldo“. Sotto il post tuttavia, a un amico che gli chiedeva come stava ha risposto: “L’altro ieri ho perso un amico“.
Si chiama Kevin Chiappalone è genovese e ha 19 anni l’italiano iscritto nel registro degli indagati come primo connazionale a essere andato a combattere in Ucraina. Ma chi è il 19enne ligure?
Chiappalone è un simpatizzante del movimento di estrema destra CasaPound. Il sostituto procuratore Marco Zocco della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo genovese lo accusa di essere un mercenario arruolato nella Brigata internazionale ucraina e rischia una condanna da due a sette anni. L’indagine della Digos era partita dopo le dichiarazioni del giovane al settimanale Panorama in cui annunciava di volere partire per difendere l’Ucraina dopo avere sentito Putin che parlava di “denazificare il Paese“.
“Triste, arrabbiato ma felice“. Si definisce cosí su Facebook Kevin Chiappalone che in un’altra foto lo si vede con due amici, con abiti militari, a volto scoperto e sorridente a Cracovia in Polonia il 29 aprile, pochi giorni prima che i volontari (con lui c’è un ragazzo spagnolo) varcassero il confine con l’Ucraina.
Sempre dai social emerge la passione del ragazzo per le partite di softair e la sua militanza in Casapound con la partecipazione a manifestazioni neofasciste non solo a Genova, la rabbia di un ragazzino di periferia sfogata in una nota palestra popolare a Cornigliano, quartiere dove abitava con la madre prima di decidere di andare a fare la guerra vera in Ucraina per combattere contro Putin.
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