Non si arresta il dramma delle detenute morte suicide in carcere. Donatella è la quinta donna trovata morta nella sua cella. In una lettera indirizzata al fidanzato i motivi del gesto
Con la 27enne Donatella salgono a cinque le donne che si sono tolte la vita in carcere da inizio anno. Un vero e proprio dramma che non cessa di esistere. A spiegare la situazione in cui versano le carceri italiane è l’ispettore capo di polizia penitenziaria e segretario generale della UILPA, Gennarino De Fazio che ha detto:
“L’ex presidente del consiglio dei ministri Mario Draghi, nel suo discorso d’insediamento, si era impegnato a migliorare le condizioni di coloro che operano e vivono nelle carceri. Questo impegno è stato totalmente disatteso e le condizioni di vivibilità dei penitenziari sono ulteriormente peggiorate. Continuando così, temiamo che prima ancora delle prossime elezioni politiche del 25 settembre la situazione possa degenerare”.
Si è suicidata nella cella del carcere di Montorio, nel Veronese, inalando gas da un fornelletto. Prima dell’orrendo gesto, la 27enne Donatella di origini albanesi in Italia da oltre 20 anni, ha lasciato una lettera indirizzata al fidanzato. Parole rammaricate e dolorose che non spiegano fino in fondo il perché di quell’atto così violento: “Mi dispiace. Sei la cosa più bella che mi poteva accadere”.
La morte della ragazza è avvenuta lo scorso 2 agosto e con lei salgono a 5 le detenute che si sono tolte la vita in cella. Donatella si trovava nel carcere di Montorio per una serie di furti ed aveva problemi di dipendenza. La ragazza aveva in sé la speranza che sarebbe presto uscita da quell’inferno. Ma la richiesta a una misura cautelativa che comprendesse un programma terapeutico da svolgersi sotto il monitoraggio del Sert avanzato dal suo legale non ha cambiato le sorti della giovane donna la quale, in un momento di disperazione, ha deciso di uccidersi.
Donatella, come riporta fanpage, prima di suicidarsi ha lasciato una lettera indirizzata al fidanzato per spiegare i motivi del gesto.
“Leo amore mio, mi dispiace. Sei la cosa più bella che mi poteva accadere e per la prima volta in vita mia penso e so cosa vuol dire amare qualcuno ma ho paura di tutto, di perderti e non lo sopporterei. Perdonami amore mio, sii forte, ti amo e scusami”.
Solo il giorno prima della morte di Donatella, un’altra ragazza si è suicidata impiccandosi nel carcere romano di Rebibbia. L’associazione Antigone ha precisato: “Un numero altissimo questo delle morti suicide in carcere, soprattutto se si considera che le donne sono pari al 4.2% del totale della popolazione carceraria”.
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