Arrestato 75enne per aver segregato figlia e nipote per anni con riti satanici: inibite “ogni loro possibilità d’indipendenza economica e sociale”.
Segregate e terrorizzate. Quasi 40 anni di prevaricazioni nei confronti della figlia. Poi lo stesso trattamento è toccato alla nipote, costretta addirittura ad abbandonare la scuola.
Anni di vessazioni, favorite soprattutto dallo stato di soggezione dovuto ai riti satanici che l’uomo era solito praticare. Per questo motivo i Carabinieri della Tenenza di Isola di Capo Rizzuto, che hanno svolto le indagini in collaborazione con il settore Servizi sociali del Comune, hanno arrestato un pensionato di 75 anni residente nel centro del crotonese, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Crotone su richiesta della Procura della Repubblica. L’accusa è di maltrattamenti in famiglia.
Le indagini hanno accertato che fin dal 1984 l’uomo soggiogava la figlia, oggi 53enne, con comportamenti marcatamente prevaricatori, lesivi della dignità della donna. Il 75 enne le aveva impedito sin dalla giovanissima età, “di godere di ogni forma di autonomia”, come riferisce il gip nell’ordinanza di custodia cautelare. Lo stesso aveva fatto poi con la nipote, oggi 13enne, “proibendo loro di uscire di casa”, “determinando il sostanziale abbandono scolastico da parte della nipote” e “inibendo ogni loro possibilità d’indipendenza economica e sociale”.
Riti satanici per segregare figlia e nipote: arrestato 75enne nel crotonese
A causa dei riti satanici che l’anziano pensionato compiva le due donne vivevano in “uno stato di quasi segregazione”, costringendole a “penose condizione di vita”.
Nell’abitazione del 75enne è stata sequestrata una valigetta contenente amuleti e altri oggetti tipici dei rituali di “magia nera”.
Decisive per la ricostruzione degli eventi si sono rivelate le testimonianze rese dalle vittime, oltre che i materiali esoterici che i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato durante l’accesso all’abitazione familiare. Circostanze che hanno suffragato l’impianto accusatorio nei confronti dell’uomo, che è stato condotto in caserma. Dopo gli accertamenti di rito, è stato trasferito nella casa circondariale di Crotone e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.