Va al Mc Donald’s e spara a un impiegato perché “le patatine sono fredde”. Discussione degenera in un fast food di Brooklyn: 23enne finisce in coma.
Spara a un dipendente del Mc Donald’s perché le patatine erano troppo fredde. Tutto è cominciato perché una donna di 40 anni si era lamentata per le condizioni del pasto che le era stato servito.
Si è consumata così negli Stati Uniti l’ennesima tragedia della follia armata, avvenuta stavolta a Brooklyn, New York. La donna, infastidita dall’atteggiamento del dipendente, ha cominciato a inveire nei confronti dei lavoratori del fast food. Poi ha preso il telefono e ha chiamato il figlio dicendogli di “sentirsi presa in giro”. A quel punto il giovane, un ragazzo di 20 anni, si è piombato nel locale per ‘regolare i conti’ con l’impiegato ‘reo’ di aver servito alla donna una porzione di patatine fritte non sufficientemente riscaldate.
Dopo aver fatto irruzione nel Mc Donald’s il ventenne ha aggredito verbalmente il cameriere, poi lo ha invitato a raggiungerlo fuori. La discussione si è spostata all’esterno del locale, a quel punto ha tirato fuori la pistola e gli ha sparato al collo.
Sparatoria al Mc Donald’s, “le patatine sono fredde”: 23enne in coma
Agghiacciante il racconto di alcuni dei presenti, secondo diverse testimonianze il giovane dopo aver aperto il fuoco contro il lavoratore avrebbe detto: “Ho solo fatto ciò che dovevo fare”.
La vittima era sconosciuta alla Polizia, a differenza dell’aggressore già noto alle Forze dell’Ordine, in passato arrestato varie volte per reati diversi. Ora il 23enne inserviente, è ricoverato in ospedale in coma e lotta tra la vita e la morte. Il giovane che ha sparato è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, ed è stata fermata anche la sua ragazza.
Non si tratta di un caso isolato, come tristemente testimoniano i dati del New York Police Department, a New York, così come in tutti gli Stati Uniti, ogni anno migliaia di persone muoiono a causa delle armi. Quest’anno sono già 988 le persone rimaste uccise in sparatorie.