Tiziana Morandi, dai Social Network agli appuntamenti a base di sonniferi: arrestata 47enne con l’accusa di rapina aggravata e lesioni. I racconti delle vittime.
I pretesti per gli incontri erano vari. Dalla raccolta fondi (ovviamente falsa) alla serata al cinema, dal caffè al bar a un semplice aperitivo per quattro chiacchiere. L’obiettivo uno solo: offrire alle sue vittime bevande allungate con benzodiazepine per rubare loro oggetti d’oro, contanti e carte di credito.
Sono sei gli episodi ricostruiti finora dai Carabinieri della Stazione di Bellusco che hanno arrestato Tiziana Morandi, nullafacente di 47 anni, con l’accusa di rapina aggravata e lesioni. La donna, già nota alle Forze dell’Ordine per furto e circonvenzione di incapaci, agli uomini adescati sui Social Network si presentava con il suo vero nome. E dopo averli narcotizzate con sonniferi (che si procurava con con falsi certificati) sottraeva loro oggetti di valore e faceva shopping con le carte di credito dei malcapitati.
Non seguiva un criterio preciso nella scelta delle vittime: uomini di tutte le età, dai 27 agli 84 anni. I primi contatti avvenivano sul web, chattava con loro e spesso li convinceva a venire a casa sua a Vimercate (in provincia di Monza e Brianza).
Tiziana Morandi, dalle chat ai sonniferi: i racconti delle vittime
Esperienze da dimenticare. Drogati e derubati, diversi uomini truffati dalla Morandi tengono a ribadire di non essere degli “sprovveduti” e di voler adire le vie legali per chiarire la vicenda.
C’è un pensionato 71enne abbandonato in stato confusionale alla Stazione di Torino. “Pensavano fossi ubriaco, ma in realtà ero stato drogato e abbandonato in mezzo alla strada”, ha raccontato l’uomo al Corriere della Sera. C’è un brianzolo di 67 anni risvegliatosi in casa propria, stordito e derubato dopo l’appuntamento della sera prima: “Ricordo solo di aver bevuto qualcosa insieme, un’aranciata. Poi sono caduto in un sonno profondo”. E ancora, c’è un 27enne sceso dalla Val Badia per approfondire di persona la conoscenza della donna approcciata online: “Tornando a casa in auto avevo conati di vomito. Mi sono dovuto fermare per strada a Rovereto, dove mi hanno trovato positivo ai tranquillanti”.
Le indagini dei militari di Bellusco sono scattate nell’agosto del 2021, quando un 83enne di Roncello, trovato dal figlio in casa privo di sensi, era risultato positivo alla benzodiazepina. Ai Carabinieri l’anziano aveva raccontato di essere caduto in un sonno profondo dopo aver bevuto una camomilla assieme a una donna che si era presentata alla sua porta, con la scusa di una raccolta fondi per beneficenza.