Pensioni, svolta sugli scaloni. Le nuove regole hanno cambiato anche i parametri di pensionamento: cosa bisogna sapere prima di congedarsi.
Pensioni, potrebbe cambiare tutto. Ci sono da sempre due fattori in grado di fare la differenza al momento del pensionamento: il primo è legato all’età, il secondo è legato al tipo e al numero di contributi versati. Si può andare in pensione per anzianità a partire dai 67 anni con un minimo richiesto di 20 anni di contributi versati: vuol dire tener conto anche delle trattenute dalle tasse. Più si versa e maggiore sarà l’importo pensionistico.
Questo almeno è quello che i contribuenti hanno sempre saputo in merito, ma occorre sottolineare alcuni aspetti che potrebbero fare la differenza. Non è sempre detto – in base al numero di contributi versati – che le somme elargite corrispondano. Qualche contribuente potrebbe ritrovarsi a prendere meno del dovuto. Anzi, meno dell’aspettato. I calcoli, infatti, sono in linea di massima sempre gli stessi: qualche aspetto, tuttavia, fa la differenza.
Pensioni, cambia tutto: attenzione agli scaloni. I nuovi parametri
Il punto focale sono gli scaloni pensionistici: le finestre per poter andare in pensione. L’età media della popolazione è aumentata, dunque si è alzato anche lo scalone principale. All’età di 67 anni, però, si potrebbe anche avere un numero diverso rispetto agli importi pensionistici: questo dipende dal tipo di contributi versati. Occorre, infatti, stare attenti e tenere tutto sotto controllo per vigilare sulla validità dei versamenti stessi. In primis, attraverso i cedolini e gli F24 è necessario ritrovarli tutti.
Poi occorre capire in che modo sono stati riconosciuti: a cavallo tra uno scalone e l’altro potrebbe capitare che abbiano un valore diverso e, quindi, si abbasserebbe anche l’importo pensione. Sottigliezze che è utile tener presenti al momento dei conteggi. Rivolgersi, quindi, sempre a CAF (centri di assistenza fiscale) o Patronati per avere il punto della situazione. Nella speranza di riuscire a ottenere una prospettiva accettabile dopo una vita spesa per il lavoro di sempre. In grado di nobilitare l’uomo solo se fatto con la giusta consapevolezza, di mezzi e possibilità.