Un funerale show come da tradizione. Così famiglia e amici hanno dato l’addio a Nicholas Orsus Brischetto, il ragazzo rom di 21 anni morto a 300 chilometri orari sul grande raccordo anulare
Ci sono stati i fuochi d’artificio, un murales che ha rivestito un intero palazzo, e il rombo di tante supercar. Si sono svolte così le celebrazioni per il funerale di Nicholas Orsus Brischetto, il 22enne morto sul colpo in un incidente sulla sua Audi R8 mentre sfrecciava sul Grande Raccordo anulare di Roma, sfiorando i 300 chilometri all’ora.
Una morte social la sua, perché ripresa dallo smartphone di un amico e poi condivisa su Tik Tok. Social sono stati anche i suoi funerali, enormi, forse imbarazzanti e sicuramente molto vistosi. La morte del ragazzo di etnia rom, è stata celebrato un modo sfarzoso. Champagne, auto di lusso da corsa e un cantante neomelodico hanno fatto da cornice all’ultimo saluto al giovane. Le esequie sono state celebrate ieri a San Lorenzo fuori Le Mura. Amici e parenti si sono presentati con alcune Ferrari, fatte poi “rombare” fuori dalla Chiesa. Lanciati anche tanti palloncini di blu e azzurri.
Uno stile, che ha ricordato un funerale romano di sette anni fa: quello del boss Vittorio Casamonica, il cui feretro era stato trasportato su una carrozza antica trainata da cavalli, mentre venivano lanciati petali da un elicottero e risuonavano le note della colonna sonora de “Il Padrino“. La bara scelta per Nicholas era bianca e aveva le maniglie d’oro. All’arrivo del feretro sono stati fatti volare palloncini a forma di un enorme rosario e colombe bianche, tra applausi e la musica di sottofondo di “I will survive” di Gloria Gaynor.
Il volto del ragazzo è stato dipinto in un enorme murales che ha ricoperto l’intera facciata di una palazzina nella periferia di Roma. Accanto il disegno della vettura su cui Nicholas si è schiantato.
E ancora, schierate in bella mostra Ferrari e Lamborghini che hanno rombato in onore del ragazzo morto. Le stesse supercar si sono poi esibite sgommando e facendo i cerchi nell’asfalto, i cosiddetti “donut“. Il tutto ripreso e ripostato sui social, proprio come la sua morte a 300 all’ora.
Non poteva mancare il cantante neomelodico e le sue parole “Nun soffri cchiù, salutame a Gesù“, intonate da Anthony che hanno fatto da colonna sonora a molti dei video che hanno ripreso il funerale dove si vedono anche le esplosioni di fuochi d’artificio e il lancio di fumogeni. C’è anche un altare laico con le foto del ragazzo e un modellino di automobile: la passione che l’ha ucciso. “Principe ora brilla in cielo” si legge, mentre esplodono bottiglie di champagne.
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