La guerra Ucraina si fa sempre più cruenta, ma emergono nuovi dettagli inquietanti sulla gestione dei militari russi morti in battaglia: l’accusa è forte.
Sono circa 75mila i soldati russi uccisi o feriti da quando è iniziato il conflitto. A ribadire la notizia è la CNN che cita fonti ben qualificate. I numeri sono emersi proprio durante un incontro del Congresso dell’amministrazione statunitense. Sulla questione è stato informato anche Joe Biden.
La regione di Chernihiv sarebbe stata intanto colpita da missili lanciati dalla Bielorussia. Ad affermarlo è il governatore locale. Oltre dieci i missili lanciati sin dalle prime ore del mattino. Il governatore regionale Viacheslav Chaus ha parlato di danni nella zona di Goncharivska, senza parlare di luoghi precisi per “motivi di sicurezza“.
Le forze russe stanno intraprendendo un massiccio ridispiegamento di truppe in tre regioni meridionali dell’Ucraina. “Si tratta di un cambio di tattica da parte di Mosca“, ha dichiarato un alto consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. Oleksiy Arestovych ha affermato che la Russia stava inviando truppe nelle regioni di Melitopol, Zaporizhzhia e Kherson, segnalando un cambiamento nelle tattiche per la difesa strategica dall’offesa.
Nuove gravissime accuse arrivano da Kiev contro Mosca. A parlare è Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino. “I russi non prelevano i cadaveri dal campo di battaglia perché secondo la loro legislazione la famiglia di ogni soldato morto riceve sette milioni di rubli. Niente invece se risulta scomparso: nessun corpo significa niente soldi“, ha ribadito in una intervista rilasciata all’Irish Time. Proprio lo scorso mese di marzo, infatti, il Consiglio di sicurezza russo avrebbe parlato di un pagamento forfettario da circa 120mila euro destinato ad ogni famiglia delle vittime.
Volodymyr Zelensky ha parlato nel consueto videomessaggio notturno di quello che sta accadendo in Ucraina. La guerra non si arresta e si fanno sempre più remote le ipotesi sulla fine del conflitto a stretto giro. Intanto in una zona ben precisa del Paese la battaglia si fa maggiormente intensa.
“Sul ponte Antonivsky a Kherson e altri attraversamenti nella regione. Certo, saranno ricostruiti tutti, ma già da noi. Stiamo facendo di tutto per garantire che gli occupanti non abbiano alcuna opportunità logistica sulla nostra terra.Qualunque piano abbiano, li interromperemo. E libereremo il nostro territorio con mezzi militari, diplomatici e tutti gli altri mezzi disponibili fino a raggiungere i confini legali dell’Ucraina“, dichiara il presidente ucraino.
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