La guerra in Ucraina non fa registrare passi in avanti significativi, ma adesso emerge una richiesta di Zelensky alquanto particolare: cosa c’entrano l’Onu e la Turchia? Putin storce il naso.
Zelensky non si ferma e parla direttamente alla Nazione su cosa potrebbe accadere da qui alle prossime ore. Il presidente ucraino si sofferma su un argomento ben preciso come l’esportazione del grano, ma in questo caso la faccenda è più complessa del previsto, nonostante gli accordi raggiunti.
Le cose non vanno bene però in Ucraina con alcune figure importanti cadute per decisione del capo di Kiev. Rimosso dalla carica Grigory Galagan, comandante delle forze speciali dell’esercito ucraino. Al suo posto già pronto Viktor Horenko. Ciò dimostra un evidente nervosismo anche per la condotta del conflitto che non mostra novità importanti.
La guerra sul campo fa registrare pochi passi in avanti. Gli invasori russi sarebbero in difficoltà specialmente nella città di Kherson. Intanto il sindaco di Kharkiv, Ihor Terekhov, ha riferito che uno attacco russo ha colpito una zona residenziale vicino al centro durante le prime ore del 26 luglio 2022. Al momento non ci sono informazioni su eventuali vittime. A confermare la notizia è il The Kyiv Independent.
Continuano i bombardamenti sul porto di Odessa, nonostante Ucraina e Russia abbia deciso un piano di esportazione del grano dalle coste del Mar Nero. Le prime navi dovrebbero già salpare a partire da mercoledì 27 luglio 2022, ma da Kiev arrivano richieste ben precise a Turchia e Onu. L’idea è infatti quella di garantire la sicurezza dei convogli. Tutto pronto per la partenza dal porto sudoccidentale di Chornomorsk.
Volodymyr Zelensky parla nel consueto videomessaggio notturno e annuncia che la questione del gas continua a tenere banco in Europa, così come in Russia. Il presidente ucraino ha fortemente criticato l’operato di Mosca fra la guerra sul campo e le decisioni prese su un tema molto delicato.
“Oggi abbiamo visto un’altra minaccia di gas all’Europa. Anche nonostante la concessione sulla turbina Nord Stream, la Russia non riprende le forniture di gas ai Paesi europei, come contrattualmente obbligatoria. Tutto questo viene fatto dalla Russia deliberatamente per rendere più difficile possibile agli europei prepararsi all’inverno. E questa è una guerra palese del gas che la Russia sta conducendo contro un’Europa unita. È proprio così che dovrebbe essere percepita. E a loro non importa cosa succederà al popolo, come soffrirà – la fame dovuta al blocco dei porti o al freddo invernale e alla povertà“, ha ribadito Zelensky.
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