I Paesi Nato, inclusa l’Italia, sin dall’inizio della guerra in Ucraina hanno sostenuto Kiev con l’invio di armi. Una scelta che adesso sta creando qualche dubbio e più di una preoccupazione.
A lanciare l’allarme sono l’Interpol e l’Europol preoccupati che le armi europee possano finire in mani sbagliate.
L’invio di armi all’Ucraina da parte dei paesi della Nato è costante e ha già superato il valore di 10 miliardi di euro. Anche l’Italia sta facendo la sua parte e continuerà a farla, come ha sottolineato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini “L’Italia ha ben chiaro che l’aggressione russa all’Ucraina non ha solo illegittime rivendicazioni territoriali, ma mira a rimettere in discussione e ridisegnare l’ordine internazionale” ha affermato Guerini.
“L’Italia – ha aggiunto il ministro – sta convintamente supportando l’Ucraina con l’invio di equipaggiamenti militari“. “Siamo attivamente coinvolti, nell’ambito della Nato, a dare il nostro contributo per irrobustire la postura di Deterrenza e Difesa negli spazi orientali dell’area euro-atlantica“. Posizione chiara quella dell’Italia e anche degli altri Paesi Nato che non smettono di supportare Kiev con l’invio di armi.
Armi Nato a Kiev, allarme Europol “Lavoriamo per evitare che finiscano in mani criminali”
Ma la preoccupazione che queste armi vadano a finire nel mercato nero o sul dark web sono elevatissime.
Europol has confidence in Ukraine to counter criminal threats as they continue to fight against Russia's war of aggression.
Our cooperation is strong as they develop initiatives to address challenges, like the threat of arms trafficking into the EU.
➡️ https://t.co/ElBegT7N2Y pic.twitter.com/x6FAK9FWID
— Europol (@Europol) July 22, 2022
L’allarme è stato lanciato dal segretario generale dell’Interpol, Jürgen Stock “Le armi inviate in Ucraina dopo l’invasione della Russia a febbraio finiranno nell’economia nascosta e nelle mani dei criminali“. Una dichiarazione che ha creato preoccupazione e ha trovato eco nell’Europol che attraverso una nota ha fatto sapere che si “sta lavorando a stretto contatto con i funzionari ucraini per mitigare la minaccia del traffico di armi nell’Unione europea“.
“Abbiamo piena fiducia in loro mentre implementano nuove misure per monitorare e tracciare queste armi da fuoco – aggiunge l’agenzia -. Europol ha beneficiato di ottime relazioni con l’Ucraina da quando il nostro accordo operativo è stato firmato nel 2017. Continuiamo a essere in stretto contatto man mano che la situazione sul campo in Ucraina cambia, e per questo siamo grati ai nostri colleghi ucraini“.
“Una potenziale minaccia osservata in passato nelle zone di guerra è che le armi da fuoco possono cadere nelle mani sbagliate – aggiungono dall’Europol -. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, Europol ha avvertito che la proliferazione di armi da fuoco ed esplosivi potrebbe portare a un aumento del traffico di armi da fuoco e munizioni nell’Ue attraverso rotte di contrabbando consolidate o piattaforme online. Questa minaccia potrebbe anche essere maggiore una volta terminato il conflitto“.
Una minaccia dunque che potrebbe essersi già trasformata in realtà. Spetterà agli Stati e agli organi preposti fare in modo che tutto ciò non si trasformi in un nuovo problema per l’Europa.