Incredibile vicenda per un figlio di 16 anni abbandonato in un autogrill: la decisione del sindaco aumenta le polemiche.
Un adolescente di 16 anni abbandonato dai genitori in un’area di servizio lungo l’autostrada, con tanto di immediate conseguenze per l’episodio controverso. La vicenda ha scosso l’ambiente per tutta una serie di motivi, in primis per il gesto compiuto dalla coppia. Inevitabile l’approfondimento del caso in base a quanto accaduto.
Il minorenne sarebbe rimasto inizialmente disorientato dalla situazione che si è venuta a creare nel giro di pochissimo tempo. L’abbandono si porta dietro delle inevitabile conseguenze che, però, mostrano una vicenda alquanto intricata e difficile da comprendere.
I genitori avrebbe così abbandonato il figlio di 16 anni a Calstorta, precisamente lungo l’autostrada A4 direzione Trieste. Si tratta di un adolescente che non parla l’italiano. La vicenda è accaduta da diverse settimane, ma nonostante questo nessuno si sarebbe fatto vivo, da qui la decisione di affidarlo ai servizi sociali di Cessalto, comune della provincia di Treviso.
La giunta comunale ha così deciso di deliberare una concessione pari a 18mila per aiutare l’adolescente. Si tratta di una cifra stabilita per coprire tutte le spese fino al termine del 2022, poi si vedrà come porre rimedio alla delicata vicenda. Il Comune di Cessalto dovrà provvedere per legge al mantenimento del ragazzino fino a quando non avrà compiuto la maggiore età, ma il primo cittadino non sarebbe così propenso. Sulla vicenda è intanto intervenuto il sindaco della cittadina trevigiana.
“In Italia il welfare funziona, ma l’autostrada, per comuni come il nostro, è un’arma a doppio taglio. Fa bene alle imprese ma non alle casse comunali. Nelle aree di servizio del nostro territorio vengono spesso abbandonati anche veicoli a cui vengono tolte le targhe e che poi dobbiamo smaltire. Quest’ultima vicenda è sicuramente la più grave alla quale abbiamo dovuto far fronte“, ha spiegato il sindaco Emanuele Crosato in una nota diffusa da Fanpage.it.
L’adolescente avrebbe chiesto di lavorare pur di mandare soldi ai genitori, ma le autorità si sarebbero opposte. Per il giovane è infatti previsto l’avvio di un percorso scolastico, con tanto di circa 150 euro al giorno per il 16enne. Il ragazzino sarebbe giunto in Italia dall’Albania, ma i punti da chiarire sono ancora tanti.
“Presto dovremmo chiedere contributi a Regione e Stato, anche se vorremmo in realtà trovare delle soluzioni alternative che però al momento non esistono“, ha ribadito il sindaco. Intanto il minore si trova in una struttura protetta della provincia di Venezia.
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