Le indagini sulle violenze avvenute a Capodanno a Roma sono sempre più allarmanti. Dalle intercettazioni di alcune chat di un gruppo di ragazzi presente alla festa spunta l’ombra del clan
L’inchiesta sullo stupro di Capodanno accaduto a Roma nel gennaio del 2021 prosegue e dalle intercettazioni ambientali degli investigatori spunta anche l’ombra di un clan.
Nelle chat il tono dei discorsi preoccupa i ragazzi, in particolare si teme per quella “gente enorme” che era presente alla festa.
Sull’inchiesta avviata a seguito delle violenze di Capodanno a Primavalle (Roma), un indagato, così come riporta Open, si esprimeva così: “Vogliono sapere tutto, ma c’era tutta gente enorme… Se faccio er nome se bevono 30 persone e inizia la guerra“.
Nelle intercettazioni ambientali dei Carabinieri emergeva tutta la preoccupazione per gli sviluppi dell’indagine sullo spaccio e abuso di sostanze stupefacenti nella villa dove è avvenuto il drammatico episodio di violenza.
Tra gli invitati alla “festa” quella sera risulta esserci anche il figlio di un boss di Gomorra. Un nome imponente che ha agitato i presenti e fatto impaurire. Sempre dallo stesso indagato, la chat che si legge regala una visione timorosa legata alla presenza di alcuni nomi mafiosi: “Stanno a cerca’ quelli della chat de T. con gli altri, stanno a vede’ se è tutta un’associazione. Sto in barca. Fratè nun te dico un filo de cazzata. Lo sai che mi hanno fatto vedé? Il cugino de Mona Casamonica e m’hanno fatto “È lui”. Fratè tutta gente, capace che mancava che me facevano vedè a te. È una cosa enorme“.
Un mese dopo l’inizio delle indagini per lo stupro di Capodanno a Roma (gennaio 2021) uno degli indagati è tornato in libertà. Il suo cellulare, però, è rimasto sotto controllo e le intercettazioni uscite in questi ultimi giorni descrivono una realtà allarmante.
Molti dei presenti alla festa erano consapevoli di quanto era accaduto alla 16enne. E la chat Whatsapp tra due ragazze, ora rientrata nel fascicolo di indagine, ne è la riprova: “Amo’, l’hanno stuprata tre volte”.
Stessa fine le diverse telefonate intercettate. Come quella tra uno degli interrogati alla madre: “A quella pischella me la sò scopata e basta”, spiega il ragazzo alla mamma. Poi, preso da un momento di rabbia incontrollata, sbotta: “Vado in caserma con due palloncini pieni di benzina, do foco e brucio sti infami”. Ma non si ferma qui, perché il giovane confida alla madre le sue intenzioni sulla vittima: “Poi vado a Barcellona, pio sta puttana de merda e gli sparo in faccia”.
Immagina di aver finalmente sistemato tutto, di aver raggiunto la sicurezza finanziaria per te e…
Ti sei mai chiesto come le tue scelte alimentari possano influenzare il pianeta? Ogni volta…
RC Auto, il trucco per avere una polizza a prezzi stracciati: d'ora in poi non…
Quando arriva il freddo in Italia? In attesa che arrivi (per rimanere) prepariamoci mentalmente e…
WhatsApp è l'app di messaggistica di gran lunga più usata al mondo ma alcune funzioni…
Tutti pazzi per gli oggetti Ikea, ma questo che costa soltanto un euro è il…