È sotto controllo per l’80% dell’incendio che da tre giorni ha bruciato 868 ettari di bosco in Versilia. Partito dal comune di Massarosa, si è esteso in diverse frazioni nella provincia della Lucchesia.
Il vento calmo per tutto il giorno ha permesso agli uomini dei vigili del fuoco di arginare i diversi focolai che al momento sarebbero stati spenti. Restano invece attivi alcuni fronti soprattutto nella parte nord, nord ovest e nord est della Versilia, se le condizioni del vento restano quelle attuali si potrebbero limitare entro la giornata di giovedì 21 luglio.
Sono 120 i vigili del fuoco che lavorano da terra, 30 i mezzi impegnati e tre elicotteri che sorvolano la zona senza sosta. Per loro è stata allestita una piscina dove fare rifornimento: si tratta del punto più vicino per poi entrare nei boschi fitti dove il fuoco spinge forte.
Incendi in Versilia, la situazione è delicata
E questa immagine diffusa sui social, un vigile del fuoco sdraiato su una panchina stremato dalla fatica, racconta molto di queste ore difficili nelle quali si è temuto per la popolazione avvolta dal fumo delle fiamme che viste dai droni fanno paura. Prezioso il lavoro della protezione civile che sta dando assistenza alle persone evacuate, circa mille, alcune hanno abbandonato le abitazioni, altre ospitate nelle strutture del comune. C’è però anche un nuovo fronte che preoccupa, si è attivato in queste ore a metà tra la provincia di Pisa e quella di Lucca, in questo punto sono concentrati gli sforzi maggiori.
La Procura di Lucca ha aperto una inchiesta sul rogo a Massarosa, la Regione Toscana dichiarerà lo stato di calamità solo quando tutti i focolai saranno spenti. È sotto controllo ma ci sono ancora fronti attivi che preoccupano il Friuli Venezia Giulia tra i boschi dell’altopiano del Carso. Da una parte le fiamme dall’altra il timore per la concentrazione di polveri sottili nell’aria a Monfalcone, a causa del vento anche a Trieste si registra un leggero peggioramento.
Non si placano l’ondata di incendi, l’emergenza è grave
Ma il fronte attivo che al momento preoccupa maggiormente è quello che le correnti hanno spinto verso la Slovenia e dove si fa ancora fatica a controllare. A causa del fumo denso, le autorità sanitarie di Lubiana hanno raccomandato ai cittadini di restare chiusi in casa. Il fumo del Carso sloveno ha raggiunto il porto di Capodistria, la visibilità è ridotta a un chilometro.
Fumo grigio e odore acre hanno raggiunto anche le spiagge di Lignano Sabbiadoro. In Friuli ieri ha perso la vita una volontaria boschiva 46enne, il capo della Protezione civile Curcio l’ha ricordata come una colonna. Era impegnata in una bonifica dopo lo spegnimento di un rogo, è rimasta schiacciata da un albero caduto.