Il Cdm convocato alle 18 ha indicato con certezza una data per le elezioni anticipate. Il Capo dello Stato Mattarella ha voluto accelerare il più possibile l’iter. Così che l’Italia possa avere presto un nuovo governo. Ci sono troppe cose da fare e un autunno difficile si avvicina. Al quotidiano online Free.it Stefano Ceccanti, costituzionalità nonché parlamentare del Pd.
Sarà una campagna elettorale fulminea quella che i partiti si trovano ad affrontare da domani in poi. Mentre il centrodestra sembra pronto, il M5s ancora fatica a trovare un equilibrio. E il partito democratico? . Al quotidiano online Free.it Stefano Ceccanti, costituzionalità nonché parlamentare del Pd.
Qual è il suo commento su quanto accaduto?
“Ieri al Senato si è manifestata una maggioranza di irresponsabili che non ha avuto nemmeno il coraggio di votare contro ma ha affondato non partecipando al voto. E’ stata una cosa gravissima. Ed era chiaro che questa mossa avrebbe portato allo scioglimento anticipato delle camere. Erano tutti avvisati e consapevoli. Se non lo hanno capito, peggio per loro”.
Qual è la data più probabile per il voto?
“La data ormai è certa. Si vota il 25 settembre. Sarà una campagna elettorale molto veloce, con il mese di agosto in mezzo”.
Secondo lei Lega, Fi e M5s lo aveva preventivato, erano già pronti a partire?
“Ovviamente i partiti del centrodestra erano preparati perché hanno scelto questo tipo di soluzione pensano di vincere agevolmente le elezioni. Hanno guardato i sondaggi, si sono fatti i loro calcoli e hanno scelto questa soluzione.
Crisi di governo, Stefano Ceccanti (Pd) a Free.it “Votiamo il 25 settembre. Sarà campagna fulminea. I partiti…
Il m5S no, pensava di andare all’opposizione per cercare di rifarsi, in qualche modo una verginità. Pensavano che, intanto, la legislatura sarebbe andata avanti. E invece hanno spalancato le porte al centrodestra”.
E il Pd è pronto?
“Il Pd adesso si mette al lavoro in continuità con la frattura di ieri, ovvero con l’impostazione di una campagna in coerenza con il voto a favore di Draghi. Sarà, quindi, una campagna basata sulle discriminanti europeistiche e atlantiche che il voto di ieri ha inteso mettere in discussione”.